Terracina, 500 firme contro la stazione base Wind nel quartiere Arene

Cittadini sul piede di guerra a Terracina per l’installazione di una stazione base Wind all’interno della rotatoria tra viale Europa e piazzale Donatori di sangue. La mobilitazione ha fatto registrare la costituzione di un comitato spontaneo, promosso dall’avvocato Alessandra Di Paola, che ieri ha depositato in Comune la petizione, sottoscritta da 500 cittadini, per fermare il posizionamento delle antenne di telefonia mobile.

L’iniziativa, fa sapere il comitato, ha riguardato per ora i cittadini residenti nel quartiere Arene e quanti comunque sensibili al problema dell’inquinamento elettromagnetico, che manifestano il loro dissenso e rivendicano il diritto di poter partecipare attivamente alle decisioni in grado di produrre effetti sulla loro salute e su quella dei loro figli.

“Il Palazzetto dello Sport – spiega in una nota l’avvocato Di Paola -, nelle cui immediate adiacenze sorgerebbe l’antenna, ed in generale i luoghi dedicati all’attività sportiva, sebbene maldestramente non inseriti nelle aree sensibili nelle quali non è consentita l’installazione di impianti di telefonia mobile ai sensi del Regolamento Comunale del 2008, non per questo debbono esserne esclusi . Appare evidente che tali luoghi sono frequentati da giovani e bambini maggiormente esposti ai rischi dell’inquinamento da onde elettromagnetiche. La petizione chiede, oltre alla delocalizzazione della stazione base in grado di ospitare tre antenne più una parabola e quindi di evidente impatto estetico impossibile da ‘camuffarsi’, di provvedere immediatamente all’inserimento nel regolamento Comunale per l’installazione di impianti di telecomunicazione elettronica delle aree destinate all’attività sportiva quali zone sensibili, ampliando il raggio del divieto di installazione fino a 100 metri dal perimetro esterno, di provvedere immediatamente alla revisione del Praeet (Piano di riassetto analitico emissioni elettromagnetiche territoriali) risalente ormai al 2009, di poter conoscere i risultati del monitoraggio delle frequenze sul territorio, nonché di istituire commissione formata da cittadini dei vari quartieri al fine di poter essere informati preventivamente in caso di nuova richiesta di installazione di antenne”.

I cittadini firmatari della petizione – precisa l’avvocato –  non sono assolutamente contrari alla diffusione delle tecnologie, ma alla loro irrazionale diffusione ubiquitaria senza tener conto della possibilità di potenziare e magari detassare, la connessione in fibra ottica e via cavo.