Terracina, appello in rosa di Cetrone per cambiare le sorti della città: una donna sindaco è possibile

Gina Cetrone

Gina Cetrone punta su se stessa, sull’essere donna, madre e imprenditrice per cambiare le sorti di Terracina. “Sì Cambia” è la sua lista, “Si deve cambiare” il suo motto. L’appello è rivolto alle donne, ma anche agli uomini armati di amore verso la città.

Il candidato sindaco, anzi la candidata sindaca(o), si dice indignata “perché ancora si devono leggere opinioni che nulla hanno a che fare con le competenze e la volontà di esercitare un ruolo che passa attraverso la sfida elettorale prima e in corso d’opera, se eletti, alla prova della capacità di governare un  ente locale importante come quello di Terracina”. “Sembra quasi che una candidatura a sindaco – afferma – suoni come un oltraggio alla consuetudine, alla storia di una città che evidentemente non ha mai avuto una prima cittadina e una significativa presenza di donne in aula consiliare.

Donne che quanto hanno avuto la possibilità di esercitare il ruolo di amministratrici, la ‘maggioranza al maschile’ le hanno relegate in posizioni marginali. Forse avrò torto io, ma se penso alla storia che Terracina ha avuto negli ultimi 20/25 anni in fatto di primi cittadini, posso affermare che in quota parte hanno inciso in maniera negativa nell’amministrazione della città”.

Per Gina Cetrone i “maschietti della politica terracinese hanno avvelenato i pozzi del dialogo politico, frantumato quello democratico, mandato a ramengo antiche amicizie, c’è bisogno di risarcire il tutto con la mediazione di un sindaco donna”.

Cambiare impone riflessione in rosa per “organizzare un percorso amministrativo certo, guardando in faccia ad una realtà ineluttabile e concretizzabile solo se tutte le donne di destra o di sinistra che siano, ci credono”. “Ormai è sicuro – afferma Cetrone -: le donne hanno una sensibilità e praticità nelle cose diversa dagli uomini; rappresentano un elemento di novità; perché scommettere sulle donne significa puntare su volti nuovi, non fosse altro perché avulse dal sistema politico locale.

Credo che per costruire una vera svolta politica e amministrativa, con un programma credibile e possibile, gli elettori non possano che indirizzare la loro preferenza verso una Donna che possa indossare la Fascia Tricolore, a capo anche di una coalizione consiliare composta da più donne possibili. E’ chiaro che per questo percorso di rinnovamento c’è bisogno anche e soprattutto di uomini armati di amore verso la Città, con tanta voglia di riscattarla dal grigiore in cui determinati soggetti l’hanno rilegata”.