Terracina, utenze del Colavolpe. Cartellino giallo per Sciscione

La politica si scalda nelle tribune del Colavolpe: continua il botta e risposta tra Gina Cetrone, candidato sindaco di Terracina, e l’ex vice sindaco Gianfranco Sciscione schierato al fianco della nuova squadra per il bis di Nicola Procaccini.

“Paradosso dei paradossi – scrive Cetrone in replica a Sciscione: l’ex vice sindaco dell’ex compagine politica mandata anzitempo negli spogliatoi (del Colavolpe), vorrebbe replicare a un atto della burocrazia del Comune di Terracina e invece se la prende con la sottoscritta, rea di non essere indigena ma soprattutto di non conoscere le dinamiche che muovono i sentimenti più belli nei confronti dei colori biancocelesti della squadra di calcio. Dinamiche sempre affossate però da una politicanza (di ogni latitudine, sia chiaro) che di quel glorioso vessillo ne ha fatto strame. E di quegli ‘andazzi’ l’ex vice sindaco ed ex presidente dei ‘tigrotti’ ne dovrebbe avere buona memoria.

Ma tant’è, il tempo passa per tutti e all’ex vice sindaco, ex grande avversario del ‘principino’ oggi co-pietra focaia della nuova rivoluzione politica terracinese, gli è toccato il compito di sviare il merito della vicenda, che purtroppo entra di dritto nel novero del danno erariale. Perché sempre di 400 mila euro di ammanco parliamo. Se non sbaglio”.

Secondo Cetrone “l’ex vice sindaco dell’ex giunta Procaccini dovrebbe prima di avventurarsi in mari che non conosce leggersi le carte amministrative. Cosa che non è evidentemente nelle sue corde, essendo uomo di pura azione. Tanto da sostenere senza mezzi termini che ‘giustamente si è dato tempo alla società del Terracina, che già si trovava in una situazione finanziaria difficile, di pagare i propri debiti col Comune. Poi, quando si è capito che non ce l’avrebbe fatta, si è proceduto con la richiesta formale di pagamento’”. “Ci sono dunque voluti tre anni – incalza la candidata sindaco – per comprendere che la società di calcio non era solvibile. Però in tutto questo tempo le bollette di acqua e luce la comunità terracinese le continuava a pagare, mentre l’ex giunta sospirava e sperava nel ‘miracolo saturnino’”.

Cetrone richiama Sciscione a consultare i media perché avrebbe scoperto “che il presidente Attilio Saturno, le volture le inseguiva, ma per la miseria (testuale) ‘impossibili da fare per lungo tempo a causa della morosità del Comune verso i fornitori, le stesse utenze ad uso non esclusivo del Terracina Calcio (inutile menzionare ora gli altri soggetti economici che ne hanno beneficiato, in particolar modo del flusso idrico)’”.

Il candidato sindaco ringrazia infine  Sciscione “per la gradita pubblicità, giunta inaspettata anche dalla sua televisione”. “Per terminare un ultimo richiamo alla ‘terracinesità’ da lei tanto invocata – si rivolge a Sciscione -. Facciamo una piccola scommessa: confrontiamo il suo certificato di nascita (estratto storico) con il mio e vedremo chi di noi è nato a Terracina. Che ne dice?”