Terracina, violenza sessuale: la 45enne parla in audizione protetta

Corte d'Assise
L'aula di Corte d'Assise presso il tribunale di Latina

E’ stata ascoltata questa mattina la donna di 45 anni vittima di violenza sessuale da parte di due giovani stranieri, un egiziano ed un iracheno sul lungomare di Terracina. Dopo due rinvii è stato possibile oggi, 8 novembre, l’incidente probatorio davanti al giudice Giorgia Castriota.

In audizione protetta, attraverso anche i nuovi monitor dell’aula della Corte d’Assise del tribunale di Latina, la donna ha confermato le accuse già formalizzate in sede di denuncia relative ai fatti del 9 luglio scorso.

Gli avvocati dei due indagati, Angelo Palmieri e Marco Reale, hanno incalzato la presunta vittima ed è stato anche necessario interrompere l’esame, perché la 45enne non si sentiva perfettamente a suo agio.

Al termine dell’incidente probatorio i difensori hanno chiesto il confronto con i due indagati, per sentirli insieme. La donna si è resa disponibile e ora sarà il giudice Giorgia Castriota a decidere. I legali hanno chiesto comunque che siano ora ascoltati i due stranieri che finora avevano deciso di restare in silenzio.

Quel giorno, secondo le prime indagini, dopo aver conosciuto i due ragazzi, mentre era insieme ad un’amica, la 45enne aveva accettato l’invito per una passeggiata al mare. Arrivati però sul lungomare il comportamento dei due era cambiato. L’altra persona si era allontanata mentre la 45enne era stata costretta a subire gli abusi. In particolare sarebbe stata raggiunta sugli scogli e bloccata per un braccio mentre Lak Mohammed Mahdawi Waisi, iracheno, l’avrebbe toccata con gli organi genitali e costretta a subire atti sessuali.

Poi l’avrebbe convinta a risalire in auto, dicendole che non le avrebbe fatto nulla. A quel punto Nakd Modather Soliman Sayed Mahamed, di nazionalità egiziana, l’avrebbe colpita con un pugno al volto, l’avrebbe palpeggiata e costretta a subire atti sessuali. Infine, dopo averle sottratto la borsa, l’avrebbero scaraventata fuori dalla vettura facendola cadere a terra e procurandole un trauma contusivo alla spalla destra e chiaramente uno stato d’ansia post reattivo. Non paghi avrebbero fatto retromarcia e avrebbero tentato di investirla davanti ad alcuni passanti.

Sulla vicenda era intervenuto anche l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.