Trattamento rifiuti a Sabaudia, il Comune si appella al Consiglio dei Ministri. Consorzio Colle d’Alba: il sindaco sia vigile sulle prescrizioni

Giada Gervasi

Non si placano le polemiche attorno all’impianto di Borgo San Donato oggetto di conferenza dei servizi, conclusasi positivamente, per l’autorizzazione unica al trattamento di rifiuti speciali non pericolosi. A Sabaudia e dintorni, oltre ai timori per la salute e l’ambiente suscitati dalla tipologia di attività, si registra un’aria piena di diffidenza.

Con la determinazione della Provincia di Latina, pubblicata all’albo pretorio dell’ente il 20 marzo scorso e relativa alla presa d’atto dell’esito della conferenza dei servizi, si comunicava che gli enti interessati, evidentemente primo tra tutti il Comune di Sabaudia per competenza territoriale, avrebbero avuto dieci giorni di tempo per la presentazione di eventuali osservazioni. Domani, a quanto pare, l’ultimo giorno.

Il sindaco di Sabaudia Giada Gervasi, questa mattina, attraverso Facebook ha fatto sapere – in aggiunta a quanto dichiarato nel corso dell’ultimo Consiglio comunale palesando l’intensione di eccepire eccezioni – che il Comune ha presentato opposizione al Consiglio dei Ministri e alla Provincia per vizi di forma e di istruttoria al provvedimento autorizzativo (forse intendeva la determina della Provincia, ndr) l’impianto di via Colle d’Alba di Levante. “Inoltre – ha scritto nel suo post – l’Amministrazione darà incarico di verificare l’opportunità di opporsi tramite ricorso al Tar e di porre in essere tutte le misure a tutela dell’ente e dei cittadini”.

In attesa dell’efficacia o meno delle iniziative comunali, il Centro residenziale Colle d’Alba, presieduto da Pierluigi Colleluori, ha inviato una pec al primo cittadino Gervasi, all’assessore all’Ambiente Ennio Zaottini, al consigliere delegato all’ambiente Francesca Avagliano, indirizzata per conoscenza anche al presidente della Provincia di Latina carlo Medici, al dirigente del Settore Ecologia e ambiente dell’ente di via Costa Domenico Tibaldi e a Concetta Fabozzi, responsabile della sede pontina dell’Arpa Lazio. “Ormai la decisione è presa – scrive il presidente Colleluori -, ci sono le autorizzazioni, i benestare, le note di chiarimento della Provincia, dell’Arpa Lazio e della Regione mentre il Comune di Sabaudia e Asl danno il nullaosta per silenzio assenso (assenti in conferenza dei servizi, ndr). Non penso che in dieci giorni abbiate la possibilità e la volontà di opporvi alla determina…”

La lettera reca la data di ieri, 28 marzo, e stando a quanto dichiarato dal sindaco il Comune ad oggi si sarebbe già mosso. Ma questo lo si vedrà a breve.

Il presidente del Centro residenziale, sito a 200 metri dall’impianto in odore di nuova autorizzazione per il trattamento di rifiuti speciali, che conta 700 abitanti, il 70% dei quali residenti, rappresentando le preoccupazioni dei consorziati suggerisce al sindaco Gervasi un’alternativa alle osservazioni. Di che si tratta?

Colleluori evidenzia che nella determina della Provincia di Latina sono contenute numerose prescrizioni e chiede pertanto al Comune di farsi parte attiva nella verifica periodica del rispetto delle stesse, in affiancamento e in aggiunta ad Arpa e Provincia, anche nella verifica delle capacità e affidabilità gestionali della ditta appaltatrice.

“Sono cosciente – conclude – che confiniamo con l’area industriale di Sabaudia e che siamo lontani 15 chilometri dal centro della città, ma non per questo vorremmo essere considerati cittadini di serie B, tanto da non ritenere necessaria ed opportuna la presenza di un rappresentante del Comune alla conferenza dei servizi (che già c’è stata, propedeutica alla determina provinciale pre-autorizzativa, ndr)”.