Vertenza Coop: i sindacati proclamano lo sciopero

IMG_5350Una manifestazione di protesta contro la vendita al privato dei supermercati di Formia, Cisterna, Frosinone, Fiuggi e Terracina, poi due giornate di sciopero, fissate per il 19 e per il 26 marzo.  Dopo l’incontro di ieri con i vertici Unicoop a Firenze, i sindacati Uiltucs Uil, Fisascat Cisl e Filcams Cgil hanno annunciato le due giornate di sciopero generale per il 19 e il 26 marzo, che riguarderanno tutti e 5 punti vendita che verranno a breve ceduti in franchising, mettendo a rischio non solo i livelli occupazionali ma anche i servizi offerti ai 18.500 soci. Il 26 marzo inoltre, presso il supermercato di Terracina, i 147 lavoratori a rischio daranno vita a una manifestazione di protesta. Questa grave iniziativa è stata presa a seguito della decisione unilaterale assunta da Unicoop Tirreno nel consiglio di amministrazione tenutosi il 29 febbraio scorso e confermata negli incontri sindacali tenutisi in data 9 e 16 marzo scorso a Firenze atta ad  abbandonare di fatto tutto il Lazio Sud mettendo in franchising i 5 punti vendita della provincia di Latina e Frosinone. “Non possiamo assistere inermi – dichiarano le OO.SS.- all’ennesimo disimpegno di aziende importanti da questi territori! Sono anni che assistiamo a delocalizzazioni, chiusure e/o ridimensionamenti di grandi siti industriali, ora tocca al commercio! E tocca alla COOP! La più grande azienda del sistema cooperativo italiano che, a fronte di cali di fatturato, non riesce a trovare una soluzione migliore che affidare a piccoli imprenditori locali la gestione diretta dei negozi e dei dipendenti e lasciando sul territorio soltanto il marchio. Consideriamo assurda e inaccettabile tale decisione in primis per una questione di metodo che, in barba alle corrette relazioni sindacali di cui tanto si vanta la Coop, ha visto quest’ultima procedere unilateralmente e informare le rappresentanze sindacali soltanto a cose fatte, dopo aver informato direttamente le cabine di regia dei punti vendita, poi, soprattutto per una questione di merito che, per la prima volta in Italia, vede la Coop disimpegnarsi nel franchising non in una situazione di sviluppo o di investimento per creare nuove realtà e posti di lavoro, ma in una situazione di grave crisi. IMG_5355Sono troppe le domande che non trovano risposte: come è possibile che piccoli imprenditori locali possano riuscire a risollevare le sorti di punti vendita che neanche la “grande”  Coop è riuscita a capovolgere?  Che fine fanno le 156 famiglie dei lavoratori dei punti vendita e quelle di tutto l’indotto? I livelli occupazionali? Le condizioni di lavoro? La garanzia di continuità occupazionale e di serenità dei lavoratori coinvolti? Si è sempre parlato del mondo cooperativo come elemento distintivo positivo e si è sempre dato atto alla Coop di aver avuto la capacità ed il coraggio di voler investire anche in territori difficili…..oggi cosa è cambiato??? Perché Coop sta prendendo decisioni cosi gravi che, tra l’altro, ha sempre criticato in maniera neanche velata rispetto ad impostazioni di diretti concorrenti rispetto al franchising?”. Nella riunione di ieri Unicoop ha confermato il proposito di tagliare fuori dalla nuova Alleanza 3.0 tutto il basso Lazio, a partire dal punto vendita di Cisterna, che insieme a Formia, Terracina, Frosinone e Fiuggi finirà nelle mani del privato. Una scelta che, secondo i sindacati di categoria, nasce da una serie di investimenti sbagliati da parte del gruppo, che potrebbero ora ritorcersi contro i lavoratori.  “I lavoratori non possono essere trattati come agnelli sacrificali senza alcun rispetto e nessun tipo di dignità dopo anni passati alle dipendenze della Cooperativa e dopo tutti i sacrifici che i lavoratori hanno prodotto (solidarieta. flessibilità ecc…); gli stessi 18500 soci del territorio che hanno per anni contribuito a mantenere il patrimonio aziendale che garanzie hanno?? E soprattutto le OO.SS. non possono e non vogliono prendersi la responsabilità di creare un precedente così pericoloso di disimpegno della  COOP a favore di piccoli imprenditori locali che potrebbe in futuro  rappresentare un modello negativo in tutta Italia!  In ultimo i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali esigono il dovuto rispetto di non dover essere discriminati per abitare e lavorare in un territorio invece che in un altro! Il Lazio non è  e non può essere trattato come un territorio di conquista! La Provincia di Latina e di Frosinone pesantemente colpite da crisi industriali e settoriali hanno bisogno di imprenditori coraggiosi e non possono accettare l’ennesima umiliazione e l’ennesimo problema occupazionale. Per tutte queste preoccupazioni rivolgiamo un appello accorato a tutte le istituzioni, alla politica di qualsiasi colore, al Prefetto di Latina, al presidente Zingaretti, a tutti i Sindaci delle province di Frosinone e Latina, ed in particolare ai sindaci coinvolti di Cisterna, Formia, Fiuggi, Frosinone e il commissario di Terracina a partecipare alla manifestazione e ad aiutare i lavoratori e le OO.SS. a difendere i posti di lavoro, l’occupazione e a contrastare il continuo depauperamento dei nostri territori”