“Aprilia non ha bisogno di un nuovo piano regolatore”

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La maggioranza del sindaco Terra cambia idea sull’esigenza di dotare la città di Aprilia di un nuovo piano Regolatore. Dopo una campagna elettorale giocata sulla promessa di tentare il risanamento igienico sanitario nelle borgate e sulla scia della variante di recupero appena approvata di iniziare a lavorare ad un nuovo Piano Regolatore Generale, il primo cittadino, durante il consiglio comunale di ieri mattina ha ammesso che il comune pontino non ha bisogno di adottare un nuovo strumento urbanistico, dal momento che nel centro restano ancora da realizzare cubature già previste nel Piano Regolatore di 40 anni fa. A introdurre lo spinoso argomento, il consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli, che nel rilevare l’enorme confusione generata dal susseguirsi di riunioni all’interno delle varie borgate, ha parlato anche della necessità di un nuovo piano regolatore per Aprilia, che riesca a ricucire un territorio cresciuto negli anni in maniera disordinata. “Negli ultimi dieci anni- ha commentato Carmen Porcelli- sono stati prodotti sul tema della riqualificazione delle periferie numerosi atti. In campagna elettorale si raccontava ai cittadini che la variante di recupero serviva anche per portare servizi e sono stati portati a conoscenza piani e progetti che difficilmente riescono a conciliarsi con un nuovo piano regolatore, uno strumento necessario per la città, non per realizzare nuove cubature ma per prendere atto della situazione attuale e cercare di mettere ordine nel caos generato dalla nascita di nuclei spontanei, che hanno finito per snaturare anche il ruolo del centro storico”. “Aprilia- ha risposto il primo cittadino- non ha bisogno di un nuovo piano regolatore generale, dal momento che in centro non sono state ancora ultimate le cubature previste da quello del 1973 e in virtù della variante di recupero dei nuclei spontanei. Quanto al tema della riqualificazione igienico sanitaria, i progetti non mancano, mancano le risorse per poterli mettere in pratica”. Una realtà ben diversa dalle proposte presentata per la tornata elettorale dalle civiche che compongono l’esecutivo. Al recupero delle periferie- si legge nel Progetto Rinascimento, il programma elettorale delle civiche- seguirà un nuovo Piano Regolatore Generale, capace finalmente di descrivere lo sviluppo futuro di Aprilia dei prossimi decenni, dando al territorio un nuovo assetto urbanistico omogeneo che tuteli le aree a vocazione agricola. Dopo l’adozione della variante di recupero dei nuclei abitativi spontanei, larga attenzione sarà data al risanamento igienico-sanitario delle grosse aree di periferia ancora non servite da opere fognarie e depuratori, per recuperarne le criticità strutturali, sociali ad ambientali. Tutto ciò richiederà l’investimento di importanti risorse finanziarie, di cui si disporrà anche tenendo fede all’impegno, espresso dal Consiglio Comunale, di destinare per le opere pubbliche i ristori delle aziende ricadenti sui territori stessi”.