Abc Latina, le ragioni della maggioranza per credere ancora nel progetto

I consiglieri di maggioranza

Il piano industriale di Abc approda in Consiglio comunale il prossimo 5 agosto e Latina Bene Comune coglie l’occasione per sottolineare che la sua approvazione “consentirà all’azienda speciale di iniziare ad investire per realizzare tutti gli obiettivi per i quali è nata e consentire agli operai di lavorare in condizioni migliori”.

Il documento arriva in aula con 15 mesi di ritardo. Doveva essere approvato entro aprile 2018. Meglio tardi che mai, si dirà. Ma il ritardo pesa. Pesa in termini di obiettivi che non sono stati centrati. Il progetto dell’azienda speciale redatto dal professor Alberto Lucarelli, approvato l’8 agosto 2017 con i documenti di costituzione dell’azienda speciale, prevedeva l’accensione di un mutuo di 12 milioni di euro presso la Cassa depositi e prestiti a partire da gennaio 2018. Il “peccato originale”. Perché non era stato previsto che la Cassa depositi e prestiti avrebbe richiesto due bilanci consuntivi. Una condizione standard, sfuggita – o forse non esplicitata – al gruppo di lavoro dell’Università “Federico II” di Napoli.

Il secondo bilancio di esercizio richiesto dalla Cassa depositi e prestiti, per l’accensione del mutuo in favore dell’azienda speciale Abc Latina, è stato approvato il 2 luglio 2019, ed ecco il nuovo piano industriale (nel frattempo revisionato una decina di volte) anch’esso richiesto dalla Cassa depositi e prestiti insieme ad altri documenti ancora da approvare. Se tutto va bene, con l’ok del Consiglio nella seduta del 5 agosto prossimo, la Cassa depositi e prestiti potrebbe finalmente avviare l’istruttoria per il mutuo a settembre e mettere nella disponibilità dell’azienda speciale entro gennaio 2020 la prima trance di 12 milioni di euro, necessaria ad avviare il primo step della gestione integrata della raccolta differenziata spinta, così come prospettata dalla società Contarina che ha redatto il piano industriale.

La tempistica di Contarina prevede, mutuo permettendo, l’entrata a regime dell’azienda speciale nel 2023, ovvero sei anni dopo la sua costituzione. Un flop clamoroso per l’amministrazione comunale di Lbc che aveva riposto nella soluzione “azienda speciale” la speranza di gestire sin da subito un servizio di qualità nell’ottica del bene comune, lontana dalle leggi del profitto degli operatori economici.

Oggi il gruppo consiliare di Latina Bene Comune, nel replicare all’ennesima polemica sollevata da Olivier Tassi (attualmente capogruppo del gruppo misto, tra i fuoriusciti da Lbc), spiega che il piano industriale di Abc è un passo fondamentale, atteso da tutti e elaborato in mesi di lavoro congiunto tra uffici comunali e azienda. “In due commissioni, alla presenza di assessori, vertici aziendali e tecnici comunali, sono stati analizzati nel dettaglio tutti i particolari, è stato possibile chiarire dubbi facendo domande e consultando le carte”. Il che rende inspiegabile, per i consiglieri di maggioranza, che Tassi, nell’esternare, a mezzo stampa, le sue resistenti perplessità possa parlare di “un piano industriale a scatola chiusa”. “A noi – dicono gli esponenti di Lbc – sembra piuttosto che ormai si cerchi solo visibilità”. Nessun accenno al fatto che il piano industriale avrebbe dovuto ricevere il parere non vincolante del comitato di vigilanza e che lo stesso non è stato ancora costituito.

“I continui attacchi a discredito di una realtà come Abc – lamenta la maggioranza – sembrano essere diventati l’unica preoccupazione di alcune minoranze, le quali però portano in tavola ben poche argomentazioni di sostanza. Un fatto che ci induce a rafforzare la nostra opinione sulla bontà del progetto”.

I consiglieri di Latina Bene Comune ammettono tuttavia che ad oggi il sistema Abc presenta “tanti difetti” e che lo stesso “deve migliorare sicuramente”. E nel bicchiere mezzo pieno inseriscono il fatto che “grazie all’indirizzo dato dalla politica, al lavoro sinergico di uffici del Comune, dirigenza e consiglio di amministrazione dell’azienda”, l’Abc “ha intrapreso un percorso che produce risultati nel campo del controllo dei costi (Latina è uno dei pochi Comuni a non aver aumentato la tariffa Tari nonostante gli aumenti imposti per il conferimento dei rifiuti), nella trasparenza degli atti e delle procedure (sembrano passati decenni dalle gestioni fumose della fallita Latina Ambiente), nel servizio (finalmente con una seppur minima crescita della percentuale di raccolta differenziata e alcune importanti novità introdotte come l’isola ecologica itinerante)”.

Ecco dunque spiegato perché per la maggioranza del sindaco Damiano Coletta l’operazione Abc è un progetto ancora valido.