Agricoltura, a Latina la piazza si riempie contro il caporalato

Piazza della Libertà a Latina si riempie contro il caporalato nell’agricoltura pontina. La manifestazione è stata organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, alla luce dell’arresto – avvenuto il 12 ottobre scorso – di un imprenditore operante tra Sabaudia e Terracina accusato di gravi reati.

Pacifici gli immigrati oggi pomeriggio davanti al palazzo della Prefettura con in mano le bandiere delle sigle sindacali e di alcuni partiti politici, per iniziativa autonoma da parte degli stessi manifestanti.

All’evento era presente anche la Regione Lazio. “Da parte nostra, come Regione – ha commentato Claudio Di Berardino, assessore regionale al Lavoro e nuovi diritti  – continuiamo senza sosta il lavoro avviato con il protocollo sperimentale sul contrasto al caporalato firmato lo scorso gennaio presso la prefettura di Latina. Accanto alla sperimentazione – che ha visto l’attivazione di navette gratuite per i braccianti, sportelli dedicati nei centri per l’impiego e un incrocio trasparente della domanda e dell’offerta di lavoro anche tramite una App dedicata – il Lazio si è dotato, lo scorso agosto, di una legge per il contrasto allo sfruttamento in agricoltura. Crediamo si tratti di provvedimenti importanti che restituiscono dignità alle lavoratrici e ai lavoratori e tutelano le aziende sane che operano in questo importante settore”.

“Quello che è accaduto a Terracina, con uno pseudo imprenditore che sparava ai braccianti per farli lavorare di più, non dovrà mai più ripetersi, in questo territorio come altrove: istituzioni locali e nazionali devono dare una svolta alla lotta al caporalato e alla piena applicazione della Legge 199, finora attuata soltanto nella sua parte repressiva”.
Lo ha detto il segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota rivolgendosi al Prefetto di Latina, Maria Rosa Trio, che ha ricevuto i rappresentanti sindacali scesi in piazza con i lavoratori agricoli.

“È pericoloso – ha ammonito Rota – minimizzare fatti del genere, anche le parti datoriali devono scendere in campo e denunciare certi personaggi che nulla hanno a che fare con il mestiere di imprenditore. Il settore primario è una realtà che unisce, che mette insieme tanti lavoratori e lavoratrici sia italiani che di origine straniera, chi specula sullo sfruttamento non può che essere considerato per quello che è, cioè un delinquente”.
“Chiediamo che i lavoratori che denunciano vengano tutelati – ha aggiunto Rota – in particolare le donne, spesso doppiamente vittime in quanto sfruttate e costrette a subire violenze. Un gran lavoro va svolto per semplificare il rinnovo dei permessi di soggiorno, sottraendo i migranti al ricatto dei caporali e alle reti del lavoro nero. Gli strumenti legislativi ci sono, ora occorre una svolta sul piano della volontà politica. Da Latina parte una nuova offensiva contro sfruttamento e illegalità”.

Durante l’incontro, il Prefetto Trio ha confermato il proprio pieno impegno, comunicando anche che parteciperà in prima persona alla riunione della rete territoriale del lavoro agricolo di qualità, indetta per il 30 ottobre.