Deluso da personalismi e dal prevalere di un vecchio modo di fare politica, alla fine il direttore degli Enea Hotel di Aprilia e Pomezia, che il 16 dicembre 2017 aveva annunciato la propria candidatura a sindaco con la lista Ripartire Aprilia, si ritira e pochi giorni prima della presentazione delle liste affida ad una lettera il compito di motivare questa scelta.
“Cari amici, quando ho deciso di iniziare questa avventura, convinto dalle tante persone che hanno creduto in me, nei miei ideali e creduto che le mie competenze fossero la giusta ricetta per traghettare Aprilia fuori da questa impasse, con orgoglio ma sempre consapevole del difficile percorso che mi si sarebbe presentato davanti in quanto guida di una amministrazione animata di proposte e voglia di fare, ho accettato restando fermamente convinto che la sola indignazione non basta, ma può essere il motore per operare un vero cambiamento.
Ho accettato perché credevo – e credo ancora – che non debbano essere l’interesse personale, la ricerca di una poltrona o della luce dei riflettori ad animare chi si pone a servizio dei cittadini, facendosi strumento di quelle richieste e di quelle proposte che per troppo tempo sono rimaste inascoltate. Con la stessa passione e con la stessa umiltà che hanno scandito il mio percorso professionale, ho cercato di trasmettere ai cittadini la mia volontà di fare politica, la politica con la P maiuscola: quella che non parla di interesse se non quello pubblico, che non vede guadagno se non quello di cui potrebbe beneficiare l’intera comunità, che non pensa al potere se non a quello che possa servire a far valere i diritti di tutti i cittadini.
Con questo spirito ho deciso di dedicarmi alla città di Aprilia. Questi i pensieri che mi hanno mosso quando, tra la commozione e l’affetto degli amici, dei colleghi e delle persone che hanno avuto modo di conoscermi, il 16 dicembre 2017, ho presentato la mia candidatura a sindaco con la lista Ripartire Aprilia. Da allora, nei mesi successivi, ho accolto a braccia aperte coloro che hanno voluto confrontarsi con me, ho ascoltato molte persone e tanti, tantissimi cittadini hanno spontaneamente trovato il tempo e la voglia per recapitarmi attestati di stima sinceri e sostenermi in questo percorso. I cittadini, e sono tanti, hanno compreso il mio messaggio e dimostrato di credere in me.
Purtroppo però la politica in questa città vuol dire altro. Gli ideali, il programma, le idee per trasformare la città in un posto migliore, sistematicamente finiscono per passare in secondo piano, ingoiate da logiche che sembrano distanti mille miglia dal bene comune.
Ho incontrato tanti attori di questa campagna elettorale che tra poco entrerà nel vivo, ma al confronto sui temi presto si sono sostituite logiche proprie di un vecchio modo di fare politica. Una logica dove le coalizioni sono tenuti insieme non certo dagli ideali: a far da collante il gioco delle spartizioni, delle poltrone, prima ancora che sia l’elettorato attraverso il voto ad esprimere la sua opinione. Simili proposte, non sono e non possono essere allettanti per chi ha davvero a cuore il bene della città in cui vive e lavora. Per questo, ho deciso di fare un passo indietro, lasciare ai signori della politica locale discorsi di questo tenore. Sono un idealista e nel gioco in cui gli ideali erano messi all’angolo mi sarei sentito fuori posto. Lascio la campagna elettorale a chi è più abituato di me alle solite vecchie logiche. Confido però che un domani non troppo lontano, questa città possa svegliarsi con la voglia, la tenacia e la forza di cambiare le cose. Allora in me troverà un fedele alleato. Non posso fare altro che ringraziare con tutto il mio cuore tutte le persone che hanno creduto in me, tutti coloro che hanno scelto di mettersi a disposizione per un progetto comune senza nulla chiedere in cambio. Per questo il mio saluto non sarà un addio, ma solo un arrivederci”.