Avvocati senza compensi, interrogazione di Calandrini: “I fondi sarebbero esauriti”

Nicola Calandrini

“Gli avvocati da tempo non ricevono i compensi che hanno maturato e per altro già deliberati dai magistrati per l’espletamento delle difese di ufficio. Ciò è la conseguenza del mancato trasferimento dei fondi alle autorità giudiziarie da parte del ministero della Giustizia”. Per questo il il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, capogruppo in Commissione Bilancio ha presentato un’interrogazione per sapere dal ministro Bonafede quando intende sbloccare questa grave situazione.

I fondi per liquidare le parcelle degli avvocati di ufficio infatti – ha continuato il senatore Calandrini – stando a quanto si apprende dalla corrispondenza tra Consiglio nazionale forense e Corte di Appello di Roma, sarebbero esauriti.
Questa grave criticità si somma allo stallo dell’intero settore giudiziario dovuto alle disposizioni di contenimento del contagio da Covid-19, che impediscono agli avvocati di esercitare la loro attività professionale. Come se non bastasse, gli avvocati non hanno ancora ricevuto l’esiguo bonus da 600 euro da parte della cassa forense. Per supportare questa categoria così ingiustamente penalizzata ho proposto anche al ministro competente di inserire già nel prossimo ‘decreto aprile’ apposite forme di compensazione orizzontale per i crediti già determinati dall’autorità giudiziaria per compensi da difese d’ufficio non ancora corrisposti, con qualsiasi forma di tassazione diretta o indiretta statale, quali IMU, Irpef, Iva”.