Coronavirus, vertice in prefettura: le scuole del sud pontino devono riaprire

Il prefetto Maria Rosa Trio

Era apparsa quanto meno strana la decisione dei sindaci dei Comuni di Formia e del sud pontino sospendere le lezioni in tutte le scuole fino al 7 marzo per poi capire come andare avanti. Se non altro perché già in un caso il governo italiano aveva riaperto gli istituti chiusi con decisione regionale: nelle Marche dove i contagi erano però più di 20.

In provincia di Latina soltanto una donna è risultata positiva, ma è di Cremona ed era a Formia per visitare alcuni parenti. Che, almeno secondo il bollettino ufficiale dello Spallanzani, non sono stati contagiati. Un unico caso “non autoctono” dicono i tecnici e non si tratta neanche di uno studente come accaduto a Pomezia. Allora la prudenza non è mai troppa, ma in questo caso forse eccessiva. Il sud pontino è stato sottolineato oggi pomeriggio in un incontro in prefettura non è zona “gialla” come era stato detto e tanto meno rossa. Per cui le scuole devono riaprire sulla base dell’articolo 35 pubblicato il 2 marzo sulla Gazzetta Ufficiale che rende inefficaci le Ordinanze contingibili ed urgenti adottate dai sindaci.

All’incontro hanno preso parte, oltre al prefetto Maria Rosa Trio, anche i sindaci della Provincia di Latina, il direttore generale della Asl di Latina Giorgio Casati, il responsabile sanitario Asl Amilcare Ruta e i rappresentanti delle forze dell’ordine.

Nessun focolaio per ora nel Lazio. Undici casi allo Spallanzani tra cui la donna di Cremona. Le indicazioni sono sempre le stesse, igiene personale, educazione quando si è a stretto contatto con le persone e in caso di sintomi influenzali non recarsi al pronto soccorso. Chiamare il proprio medico o il 112 o il 1500, seguendo le indicazioni alla lettera.