Una lettera che chiede risposte e azioni future quella che Matteo Marcaccio, Presidente d’assemblea provinciale del PD di Latina e capogruppo PD del consiglio comunale a Minturno ha deciso di inviare alla Presidente della Commissione parlamentare antimafia riguardo alle recenti notizie sulla criminalità organizzata nel sud pontino apparse sui canali nazionali:
“Gentilissima Presidente, desidero sottoporLe la situazione che sta emergendo con forza in questi giorni sui media riguardo la presenza della criminalità organizzata nel Sud Pontino, con particolare riferimento alle recenti notizie riportate dai canali televisivi nazionali e dalla stampa locale sul caso di Antonio Bardellino, fondatore del clan dei casalesi, oltre ai recenti episodi di violenza avvenuti a Fondi, come le due gambizzazioni che hanno scosso la comunità locale. Credo sia importante, proprio in questo momento, evitare che la questione venga affrontata solo sull’onda emotiva o, peggio ancora, strumentalizzata per fini diversi dalla ricerca della verità e della giustizia”.
“Le numerose inchieste giudiziarie e le sentenze – continua Marcaccio nella lettera – nonché le relazioni della Direzione Investigativa Antimafia e della Procura presso la Corte d’Appello di Roma, che si sono susseguite negli anni raccontano di un territorio complesso, dove le organizzazioni criminali hanno tentato e talvolta sono riuscite a infiltrarsi nel tessuto economico e sociale. Eppure, questo stesso territorio è abitato in larghissima maggioranza da cittadini onesti, professionisti seri e imprenditori che lavorano con dedizione e nel pieno rispetto della legalità. È proprio pensando a loro, a questa maggioranza silenziosa che merita risposte concrete, che Le chiedo di predisporre un’analisi attenta del fenomeno, organizzando anche un ciclo di audizioni con le istituzioni locali per ascoltare la voce di chi vive quotidianamente il territorio: forze dell’ordine, amministratori locali, rappresentanti delle associazioni di categoria e del volontariato. Non si tratterebbe di un’iniziativa volta a puntare il dito o alimentare polemiche, ma al contrario, per comprendere meglio il fenomeno e a individuare strumenti efficaci per contrastarlo attraverso un impegno istituzionale coordinato e trasparente”.
“La Commissione che Lei presiede ha l’autorevolezza e gli strumenti per promuovere questo percorso di verità e legalità che il territorio merita; infatti, sono convinto che un Suo intervento sarebbe accolto con grande favore da tutti coloro che hanno a cuore il futuro di quest’area”.