Cuccioli venduti, ma non sono di razza: perquisizioni e sequestri

Avrebbero venduto cagnolini che poi non corrispondevano alla razza per cui erano stati pagati. Sono stati così indagate per frode in commercio e traffico di animali 5 persone tra Latina e Cisterna.

Le indagini sono partite qualche tempo fa, quando i primi acquirenti – trascorso qualche tempo dall’acquisto – si sono resi conto che l’animale non cresceva come si aspettavano. Avevano conosciuto il venditore su siti di incontro tra domanda e offerta e avevano quindi fornito, durante la denuncia, tutte le informazioni utili agli investigatori dei carabinieri forestali di Latina, per identificare i presunti responsabili. Grazie agli accertamenti è stato possibile ricostruire decine di vendite.

Nei giorni scorsi sono state così eseguite alcune perquisizioni, richieste dal pubblico ministero che coordina le indagini, Valentina Giammaria, eseguite dal Nipaaf. Sono stati sequestrati computer e telefoni cellulari che saranno ora esaminati dagli investigatori.

Oltre ai reati di frode in commercio e traffico di animali gli inquirenti ipotizzano anche l’associazione per delinquere.