Droga dalla Spagna a Minturno: nessuna denuncia, ma in un pizzino i nomi di 3 aggressori

Il gruppo criminale che si era insediato a Minturno sgominato questa mattina durante l’operazione Touch & Go” aveva capacità imprenditoriali rilevanti. Nonostante i sequestri di quantità notevoli di sostanze stupefacenti – gli investigatori si erano concentrati infatti sui corrieri – riusciva in brevissimo tempo a rifornirsi di droga, non lasciando mai sguarnita la piazza di spaccio.

Dopo ogni sequestro i membri del sodalizio cambiavano numero di telefono, costringendo gli inquirenti a nuove ricerche per riprendere le intercettazioni. Tutto era stato considerato per eludere accertamenti, ma anche per non lasciare tracce. A disposizioni avevano anche delle tute da sub che indossate li avrebbero tenuti lontani dalla polvere da sparo se eventualmente avessero sparato.

Quello che tanto ha allarmato è stata la violenza perpetrata dai nuovi arrivati. In un episodio hanno fatto anche irruzione in una pizzeria armati e con il calcio di una pistola hanno colpito uno dei dipendenti.

Inoltre nessuno ha mai denunciato pestaggi – che pure avvenivano regolarmente quando ci aveva acquistato la droga non pagava – o intimidazioni. Soltanto una volta una persona ha avvicinato i carabinieri, che stavano indagando sull’ultimo episodio di violenza, lasciando nelle loro mani un “pizzino” con tre nomi degli aggressori.

In un caso uno dei corrieri per eludere il posto di blocco ha tentato di investire due militari che per evitare l’impatto si sono gettati a terra riportando anche lesioni.

Riscontrata anche una tipicità mafiosa: i membri del gruppo assistevano i familiari di chi veniva arrestato per esempio. Inoltre avevano grande disponibilità di denaro. Durante il periodo in cui sono stati sotto controllo uno di loro ha organizzato una comunione spendendo oltre 100mila euro, a Napoli. La festeggiata, una bambina, è arrivata in elicottero e a tutti gli invitati è stata messa a disposizione un’auto di lusso per spostarsi nella giornata di festa.

Gli arrestati saranno interrogati nei prossimi giorni dal giudice per le indagini preliminari e potranno fornire una loro versione dei fatti, o avvalersi della facoltà di non rispondere.