Droga in carcere, gli indagati di “Masterchef” davanti al gip

800 litri

Sono stati ascoltati questa mattina presso il tribunale di Latina le quattro persone coinvolte nell’inchiesta Masterchef finite ai domiciliari e agli obblighi di firma. Chiara Barillari, 26 anni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Gli altri (Stefania Milosevic, 55 anni, Jamel Dridi, 34 anni e Thomas Di Prospero, 22), invece hanno parlato e negato le accuse davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese. Tutti sono assistiti dall’avvocato Marciano.

E’ stato invece ascoltato per rogatoria Michele Petillo, difeso dall’avvocato Alessia Vita, che con Salvatore Scava era invece finito in manette. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha reso spontanee dichiarazioni per proclamarsi innocente.

L’inchiesta, costola di Astice e Petrus, ha definito altre presunte responsabilità all’interno del carcere di via Aspromonte, all’interno del quale riuscivano ad entrare senza problemi la droga, ma anche altri generi di prima necessità. In un caso i detenuti sarebbero riusciti perfino a fare un pranzo a base di pesce.