Due Daspo, uno per un vicepresidente “provocatore”

La Polizia di Stato di Latina, nel quadro delle attività di contrasto alle condotte pericolose e violente commesse in occasione delle manifestazioni sportive e di prevenzione nei confronti dei soggetti potenzialmente pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha emesso due provvedimenti di D.A.Spo. Uno così detto fuori contesto per 53enne di Latina, l’altro per un vicepresidente di una squadra di calcio di serie inferiori.

Nel primo caso la misura ha colpito un soggetto già pregiudicato per rissa, violenza privata e traffico di sostanze stupefacenti, reato quest’ultimo per il quale ha subito una condanna alla pena definitiva di tre anni, tuttora in corso di esecuzione.

Proprio in ragione della pericolosità della sua potenziale presenza in contesti di tipo sportivo e alla nuova normativa che ne consente la sottoposizione, il Questore ha emesso nei suoi confronti il provvedimento di divieto di accesso “Fuori contesto” per la durata di tre anni.

A sottolineare la linea dura della Polizia di Stato verso gli atteggiamenti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, un altro D.A.Spo è stato poi emesso nei confronti di un 48enne di Gaeta, vice presidente della Polisportiva Gaeta 1931.

L’uomo durante una partita di Prima Categoria con il Fondi, a pochi minuti dal fischio di inizio, si era diretto verso la zona dedicata ai tifosi ospiti iniziando a provocare ed istigare i presenti. La condotta ha provocato l’immediata reazione dei tifosi avversari che hanno tentato di scavalcare le recinzioni divisorie, tentativo sventato solo per il rapido intervento del personale della Polizia di Stato impiegato nel servizio di ordine pubblico.

La pericolosità dell’atteggiamento mostrato, unita ai precedenti specifici in capo all’uomo, che già in passato era stato destinatario di un D.A.Spo, hanno consentito al Questore l’adozione dell’ulteriore provvedimento di divieto, questa volta della durata di 5 anni, un provvedimento che il Questore ha adottato con particolare urgenza, in ragione anche della carica rivestita dall’uomo e che lo avrebbe portato sui campi di calcio nelle settimane immediatamente successive ai fatti con potenziale pericolo per la sicurezza