Ecosistema urbano, Latina 96esima per Legambiente. Celentano: “Pessima figura”

fasce frangivento
Matilde Celentano

Latina al 96esimo posto (su 104 province), nel rapporto di Legambiente sull’ecosistema urbano. Dopo Latina soltanto Messina, Isernia, Siracusa, Ragusa, Catania, Pescara, Palermo e Vibo Valentia.

“Osservando le prime della classe – si legge nel rapporto – di Ecosistema Urbano 2020 – basato su dati comunali relativi al 2019 – troviamo un’Italia dinamica, che mostra attenzione proprio alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, all’impegno contro lo spreco alimentare, alla crescita degli spazi naturali”.

“Guardando invece all’altro capo della graduatoria – possiamo leggere ancora – la coda, troviamo ovviamente le città che proprio non riescono a invertire la tendenza: Vibo Valentia, Palermo, Pescara. Il capoluogo abruzzese, terz’ultimo, finisce in coda proprio per la totale assenza di risposte alle domande di Legambiente almeno nelle ultime due edizioni del rapporto Ecosistema Urbano”.

“Le perdite della rete idropotabile sono sempre a livelli d’allarme. In 19 città (erano 18 lo scorso anno) la metà dell’acqua immessa nelle condutture non arriva ai rubinetti dei cittadini. A Campobasso, Frosinone, Latina, Trapani Vibo Valentia oltre dei due terzi dell’acqua immessa in rete va persa”. Bassa l’installazione del fotovoltaico. Sufficiente invece, per Legambiente, a Latina, la qualità dell’aria. Scarsa la gestione dei rifiuti. Non disponibile il numero degli alberi per abitante. Ancora basso il numero di chilometri di piste ciclabile per abitante. I dati vanno comunque letti nella loro completezza.

“La città – ha commentato la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Matilde Celentano – ha incassato un’ennesima pessima figura, che nulla ha a che vedere con l’attuale momento critico dovuto alla pandemia da Coronavirus, ma certamente in parte ascrivibile all’attuale amministrazione comunale”.

Il rapporto di Legambiente si basa sui dati del 2019: Latina è l’ultima città del Lazio, superata da Rieti che risulta al 38° posto, da Viterbo al 71°, da Frosinone al 72°, e da Roma all’89° postazione. Sono 18 gli indicatori presi in considerazione dell’associazione ambientalista, rintracciabili in sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

“Già i rifiuti! – commenta Celentano – La lingua batte sul dente che duole, ovvero l’azienda speciale Abc. E certamente non serviva Legambiente a decretare il fallimento della raccolta differenziata nel capoluogo pontino, collocando Latina tra le città che nel 2019 hanno avuto una raccolta di umido inferiore a 50 chilogrammi all’anno per ogni utenza. Vorrei ricordare che l’azienda speciale per la gestione del servizio di igiene urbana è stata fortemente voluta da questa amministrazione comunale, una scelta politica rivendicata in ogni momento e in ogni circostanza mentre finora si è rivelata un autentico flop.

Siamo a fine 2020 e i dati aziendali rivelano che la raccolta differenziata attualmente è ferma al 28,68%. Eppure Coletta e la sua maggioranza avevano promesso che l’affidamento del servizio all’Abc avrebbe portato subito la città ad una raccolta differenziata del 50%, per poi passare nel 2019 al 60% e nel 2020 al 70%.

E’ andato tutto a rotoli accumulando ritardi spaventosi nell’estensione del servizio ‘porta a porta’, rendendo l’obiettivo zero rifiuti soltanto un proclamo. A sette mesi dalla conclusione del mandato elettorale del sindaco Coletta la differenziata è al palo e la città continua ad essere sporca. E dell’ultima promessa del management di Abc di rimediare ai ritardi, con l’avvio del nuovo servizio “porta a porta” entro la fine del 2020, non c’è ancora traccia. E stiamo quasi a metà novembre.