Riceviamo e pubblichiamo la replica della consigliera comunale di Latina Nicoletta Zuliani al comunicato di ieri diffuso dalla giunta municipale relativo alle risposte ai rilievi mossi dalla stessa consigliera in merito al caso del funzionario dell’ente Vincenzo Borrelli che da domani prenderà servizio a Sezze.
Travisamento della realtà dei fatti”: questa è l’etichetta che viene apposta al mio rilievo rispetto la procedura di mobilità di un funzionario del comune di Latina.
Si trasferisce così il merito della questione dall’aspetto procedurale e di trasparenza, al desiderio del funzionario che ha voluto lasciare Latina e che viene soddisfatto.
Non è questo il merito.
Primo: se uno vuole così fortemente andare via evidentemente è stato trattato in modo tale da desiderare di allontanarsi da un ambiente che considera negativo.
Qualche domanda me la farei.
Secondo: non è vero quanto dice l’assessora al personale quando afferma che il procedimento seguito è “un’azione valida ed uguale per tutti i dipendenti del Comune di Latina che sono stati autorizzati a partecipare a procedure di mobilità e sono risultati idonei al trasferimento mediante il passaggio diretto ad altri Enti”.
Le mobilità relative agli altri dipendenti sono state disposte tutte con delibera di giunta, e sono rinvenibili sull’albo pretorio: quella di Paolo Rossi al Comune di Pontinia (DGM 63/2018), Ricciardi al Comune di Salerno (DGM 119/2018), Fanti alla Asl del Friuli (DGM 319/2017), Pecchia al Comune di Terracina (DGM173/2018), Braghini al Comune di Sabaudia (DGM 191/2018), Patriarca al Comune di Gaeta (DGM 473/2017).
Tutte disposte con Delibera di Giunta… tranne quella di Borrelli al Comune di Sezze disposta con Determina Dirigenziale con criteri dettati dalla Giunta.
Di certo questo smentisce le parole “La Giunta […] rileva che al dipendente Vincenzo Borrelli è stata applicata la medesima condotta tenuta dall’Amministrazione nei confronti di tutti gli altri dipendenti che vantano medesimi e analoghi diritti ed aspettative in relazione ai propri percorsi di carriera e sviluppi professionali”.
Qual è allora la procedura standard? Delle due l’una: o la procedura di Borrelli è quella standard, o lo sono le altre lasciando, per esclusione, l’altra tipologia fuori dalla norma.
Anche riguardo alla figura del Capo di Gabinetto l’amministrazione dice che la procedura prevede il suo OK (tra l’altro, in alcune delibere lui CONFERMA il parere del direttore generale, mentre in altre lo RENDE) e afferma che “è specificatamente previsto dalle discipline comunali” senza però citare la fonte e l’articolo di questa norma comunale, a mio avviso “contra legem”, che consente ad una figura politica ruolo gestionale.
Il disappunto e il biasimo dell’amministrazione dovrebbero andare verso chi espone l’Ente a procedure incoerenti e difformi. Ricordo che abbiamo un Responsabile Anticorruzione, Segretario Generale e Direttore Generale che è lì a vigilare e a garantire il rispetto della linearità, conformità e trasparenza di tutti gli atti.
Per quanto mi riguarda, la “certa politica” cui fa riferimento la Briganti, non mi è mai appartenuta né come stile né come sostanza: quello che dico lo direi comunque, sia che fossi in maggioranza o, come sono oggi, in minoranza, perché la verità delle cose va sempre affrontata.
Nasconderla o far finta che non ci sia, non aiuta proprio nessuno.
Nicoletta Zuliani