Latina, deliberato l’acquisto di due autobus elettrici per 780mila euro. I dubbi dell’opposizione

Il Consiglio comunale di Latina ha deliberato oggi l’acquisto di due autobus elettrici e transenne per 830mila euro derivanti da avanzo di amministrazione. E’ questa la cifra dell’apposita variazione di bilancio effettuata dalla giunta il 30 novembre scorso e ratificata questa mattina dall’assise civica, con votazione dei soli consiglieri di Latina Bene Comune. L’opposizione, dopo aver sollevato diverse criticità, si è allontanata dall’aula non partecipando alla votazione.

Cosa ci deve fare il Comune con due bus che da soli valgono la bellezza di 780mila euro? “Servono ad estendere il servizio di trasporto pubblico locale con una nuova linea sul lungomare, lato B, Capoportiere-Rio Matino. Attualmente il tpl non serve questa parte del lungomare e magari con due mezzi in più si può fare”. Questa la prima risposta dell’assessore Francesco Castaldo, contenuta nel suo intervento di presentazione della delibera di Consiglio. Poi il capogruppo di maggioranza Dario Bellini ha aggiunto anche che l’estensione del servizio avrebbe potuto risolvere anche problemi occupazionali degli autisti non assorbiti dal nuovo gestore del Tpl.

Csc Mobilità ha vinto l’appalto mettendo a disposizione 39 autobus nuovi di zecca.  Il capitolato prestazionale alla base della gara stabiliva che la ditta mettesse a disposizione tutti i mezzi necessari per l’espletamento del servizio, potendo usufruire anche del parco macchine comunale. Un parco ridotto sostanzialmente ad un ammasso di rottami, tant’è che Csc ne ha presi soltanto cinque su oltre 30, i migliori, 4 Mercedes e un Iveco, di cui quattro a metano. E poi ha offerto al Comune 272.192 chilometri in più.

Dunque, perché mai il Comune dovrebbe acquistare ora, a cinque mesi dall’affidamento del servizio, due mezzi da 780mila euro? Questo uno degli interrogativi posti dai consiglieri di opposizione presenti, Nicoletta Zuliani, Giovanna Miele, Andrea Marchiella, Matilde Celentano e Matteo Coluzzi. E ancora: perché non si è chiesto a Csc di servire anche il lato B del lungomare visto che ha messo a disposizione oltre 272mila chilometri in più? Perché il Comune dovrebbe fornire i mezzi necessari per un servizio con cui la ditta fa cassa? E ancora: come affidare questo ampliamento di servizio, con o senza gara? Ci troviamo difronte ad un’ipotesi di danno erariale? Queste sostanzialmente le questioni sollevate dai consiglieri di opposizione che hanno poi deciso di non partecipare al voto della delibera.

“Otto mezzi del Comune sono stati rottamati”, corregge il tiro l’assessore a giustificazione dell’acquisto di due nuovi autobus senza precisare se tra questi ci sono anche tutti o in parte i cinque utilizzati da Csc. “E poi – aggiunge – non abbiamo mai detto di voler affidare il nuovo servizio senza gara all’attuale gestore, può darsi che faremo una nuova gara. Per ora acquistiamo i mezzi”.

Nella delibera di giunta, ratificata oggi dal Consiglio comunale, è scritto che l’acquisto dei due mezzi è finalizzato a contribuire al controllo delle emissioni di CO2 in atmosfera: è opportuno – si legge – che siano ibridi/elettrici consentendo un utilizzo prevalente degli stessi nel centro storico nel periodo invernale, e nelle aree protette della Marina di Latina, nel periodo estivo. Un passaggio che indirizza il nuovo acquisto verso Csc dal momento che, se non serve il lato B del lungomare, certamente svolge il proprio servizio nel centro storico… A meno che i nuovi autobus non verranno impiegati per uso diverso da quello del trasporto pubblico locale.

Staremo a vedere. Certo è che il chiarimento dell’assessore non ha convinto l’opposizione. Il capogruppo di Lbc Bellini nella dichiarazione di voto ha precisato che la deliberazione riguarda solamente l’acquisto di due autobus elettrici e non il loro affidamento: “Ci conforta il fatto che ci siano tutti i pareri favorevoli”.

Una delibera “impegnativa” quella di oggi sui due autobus e le transenne (ai fini della gestione della mobilità e traffico è necessario l’utilizzo di transenne, dissuasori oltre alla segnaletica definitiva o/e mobile e alle relative attrezzature di supporto tutto materiale soggetto ad uso intenso e continuativo e quindi con necessità di reintegro periodico, è scritto in delibera), certamente per il valore finanziario pari a 830mila euro che proprio nel servizio mobilità poteva essere impiegato con iniziative a sostegno delle fasce più deboli, ma anche per le possibili ripercussioni che potrebbe avere nel campo minato dei ricorsi da parte delle ditte escluse dalla gara proprio per via dei mezzi. Mezzi che, per dirla tutta, il Comune avrebbe potuto acquistarli con eventuali finanziamenti regionali o di altri enti pubblici prima di impegnare le proprie risorse di bilancio.