Latina e le sue inafferrabili “Scorie in libertà”. Altro successo sotto le stelle

Roberto Lessio e il regista Gianfranco Pannone nel docufilm "Scorie in libertà" del 2012

La voglia di identità cittadina, sollecitata dalla rassegna “Latina sotto le stelle“, passa anche attraverso il nucleare. Una sorta di mostro mitologico a due teste, portatore di economia e di paura per quelle particelle così piccole quanto potenzialmente mortali.

Nella storia di Latina, come nelle altre città italiane in cui furono costruite le centrali nucleari, ha prevalso il timore, sotto l’effetto di Chernobyl prima e di Fukushima dopo, polverizzando la speranza di quanti avevano creduto nell’accordo Berlusconi-Sarcozy per riportare in Italia l’energia nucleare. Un bene o un male? Nonostante insindacabili risultati referendari l’opinione pubblica è divisa. Lo spiega il regista pontino Gianfranco Pannone nel film girato nel 2011 in occasione del secondo referendum sul nucleare, un viaggio a ritroso che passa attraverso gli anni ’70 e ’80 del capoluogo pontino. Pannone si cala nel documentario indossando gli abiti che gli appartengono, quelli dell’ambientalista contrario al nucleare, e insieme al verde Roberto Lessio, oggi assessore all’Ambiente della giunta di Damiano Coletta, ripercorre la storia, le battaglie le contraddizioni di una città in veloce evoluzione dove la centrale di Borgo Sabotino sta lì e poco importa se nelle acque del canale si pescano cefali “cinesi” con la spina dorsale bifida. La vita scorre veloce tra le fabbriche e le attività commerciali in pieno fermento. E allora non poteva stupire se il giovane Lessio, con il suo banchetto contro la nucleare, si beccava anche gli sputi dai cittadini di Borgo Sabotino.

Nel film di Pannone “Scorie in libertà”, che ieri sera ha riempito la platea dell’Arena Corso, per il terzo martedì della rassegna ideata da Emanuele Gasbarroni, autrice del docu-film “Fuga per la libertà”, proiettato la scorsa settimana, c’è anche un filone lievemente complottistico. Il regista si chiede se la lotta ambientalista contro il nucleare sia stata dettata dalla sola ideologia e consapevolezza dei rischi di un eventuale fuori programma del reattore o se l’agitazione di quegli anni sia stata indotta da qualche gioco di potere? Un intrigo internazionale tra Usa, Gran Bretagna e Francia.

Ma cosa resta dopo la chiusura della centrale di Borgo Sabotino e lo smantellamento in corso, chissà per quanto tempo ancora, della Sogin? Le scorie in libertà anche dopo la morte del nucleare. Perché le scorie che non si riescono ad afferrare per gettarle via non sono solo quelle nucleari.

Ieri sera la proiezione di “Scorie in libertà”, secondo film di Pannone dopo “Latina Littoria” inserito nella rassegna “Latina sotto le stelle”, è stato preceduto dalla presentazione del libro “La trappola del fuorigioco” di Carlo Miccio. Ad introdurre film e libro il giornalista Marco Cusumano. Il romanzo di Miccio narra l’evoluzione familiare del protagonista tra diatribe politiche, psicologiche e calcistiche. Non un libro su Latina ma ambientato a Latina, in diversi luoghi della città che in un arco temporale di quarantanni si trasformano velocemente rendendo “inattuali” le citazioni precedenti. E’ il caso dei giardinetti – ha spiegato l’autore – citati nelle ultime pagine: “‘Ci avviammo ai giardinetti, che ancora non si chiamavano Parco Mussolini’. Questo nel 1975 raccontato nel libro uscito nell’aprile del 2017. Solo dopo pochi mesi i giardinetti cambiavano nuovamente nome: ‘Parco Falcone Borsellino'”. E allora non stupirà il lettore se nelle pagine di Miccio ci si potrà ritrovare alla Standa perduta o al campetto di calcio dietro ai palazzi Barletta.

Terzo appuntamento di successo all’Arena Corso con una buona notizia: “Scherza con i fanti”, nuovo film di Pannone, con le splendide musiche di Ambrogio Sparagna, è stato selezionato come evento speciale nella sezione “Giornate degli autori” alla prossima Mostra del cinema di Venezia.

L’appuntamento di martedì prossimo, 6 agosto, è per la proiezione di “Monte Inferno” di Patrizia Santangeli e la presentazione del libro “Finis terrae” di Gianluca Campagna. Introdurrà Maria Teresa Accatino. Il film è un ritratto poetico e denso  per raccontare la discarica di Borgo Montello, al centro anche di una vicenda di cronaca nera, che verrà approfondita durante la presentazione del libro di Campagna. Al film collaborò anche il geologo Giancarlo Bovina, che verrà ricordato.

Come sempre la serata, che inizia alle 20.30, sarà preceduta dall’apericena dell’azienda Prodotti Pontini, con cibi e vini tutti rigorosamente legati al territorio.

L’ultimo appuntamento è invece previsto per martedì 13 agosto con un altro film di Pannone, “Piccola America”, e la presentazione dei libri “La prediletta del duce” di Cesare Bruni e “Chiuda gli occhi” di Alessandra Cremonesi. Introdurrà Manuela Francesconi.

L’intera rassegna è dedicata alla memoria di Annibale Folchi, giornalista e storico locale recentemente scomparso,  che con le sue attente ricerche documentali, ha saputo scrivere testi di grande valore per  la ricostruzione approfondita del tessuto sociale, politico, storico e umano della città.