Maxi evasione, arrestato un imprenditore di Aprilia: scatta il sequestro dei beni

LATINA - OPERAZIONE GUARDIA DI FINANZA GDF CONTROLLI - SALA OPERATIVA - AGENZIE DELL'ENTRATE - FOTO: PAOLA LIBRALATO

Un imprenditore di Aprilia è stato arrestato questa mattina (è ai domiciliari), dalla Guardia di finanza di Frosonone, su impulso della Procura di Latina. Dall’alba i finanzieri stanno eseguendo nella città pontina, ma anche a Roma, Guidonia Montecelio e Pomezia il sequestro preventivo nei confronti dell’uomo e di altri due soggetti, indagati per il delitto di dichiarazione fraudolenta ai fini Iva, mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

Gli accertamenti, diretti dal sostituto procuratore Simona Gentile, sono scaturite da un controllo fiscale effettuato nel 2019 dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone nei confronti di una società di capitali, con sede ad Aprilia, operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi.

L’azienda di Aprilia è stata individuata anche nell’ambito di una pregressa attività di polizia tributaria svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone nei confronti di un’altra impresa ciociara operante nel medesimo settore, che ha permesso di individuare una presunta complessa e sofisticata frode fiscale, diffusa su tutto il territorio nazionale, che consentiva la vendita di carburante a prezzi fuori mercato.

La società sarebbe inserita in un articolato e collaudato sistema di “frodi carosello” nel settore dell’Iva, fondato sull’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti emesse da imprese fittizie site su tutto il territorio nazionale, interposte strumentalmente nelle operazioni commerciali di compravendita del gasolio tra effettivi cedenti ed il reale destinatario, che consentiva alla stessa di evadere le imposte sul valore aggiunto utilizzando nelle dichiarazioni annuale fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, per oltre 6 milioni di euro.

Le investigazioni hanno consentito di individuare anche l’effettivo amministratore della citata società, identificato in un imprenditore pontino, già gravato da specifici precedenti e che in passato risultava aver ricoperto anche cariche pubbliche nell’amministrazione comunale di Aprilia. Lo stesso, al fine di non ricondurre a sé la titolarità delle quote della citata società, nonché la gestione della stessa e, quindi, evitare eventuali responsabilità amministrative e penali, si sarebbe rivolto ad un “faccendiere”, il quale successivamente ha provveduto a reclutare apposite “teste di legno”.

In tale contesto, è stato accertato come questi ultimi, a fronte del pagamento di piccole somme di denaro, anche in ragione delle loro disagiate condizioni economiche, si sono prestati ad assumere “fittiziamente” la titolarità delle quote, nonché l’amministrazione di diritto della società.

I puntuali riscontri effettuati dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone hanno consentito di rilevare come tutte le scelte aziendali, i rapporti con i clienti e con i fornitori, nonché la gestione di fatto della società in questione erano esercitate da parte del citato “imprenditore” e del proprio coniuge.

Oggi si è proceduto nei confronti dello stesso e degli altri amministratori di diritto al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 1.300.000 euro, pari all’ammontare dell’imposta evasa.

Nello specifico, sono stati sottoposti a sequestro 14 terreni, un appartamento, 8 box, 8 magazzini, 1 negozio ed un laboratorio siti in Aprilia, nonché disponibilità finanziarie e quote di 4 società con sedi legali in Aprilia, Roma, Pomezia e Guidonia Montecelio, operanti nel settore della commercializzazione degli idrocarburi, delle costruzioni, della logistica e della ristorazione.

L’ingente frode fiscale individuata avrebbe alterato per anni le regole del mercato e danneggiato i cittadini e gli imprenditori onesti operanti nel medesimo settore.