Premio Invictus, vincono il baseball e Mario Salvini

Un momento della premiazione

Sono il baseball e Mario Salvini, nato a Parma e giornalista della Gazzetta dello Sport a Milano, i vincitori della terza edizione di Invictus, il premio letterario sportivo organizzato dalla casa editrice Lab DFG, con il patrocinio del Comune di Cisterna di Latina, la Fondazione Roffredo Caetani, Regione Lazio e Piemonte. Premiazioni nella splendida cornice dalla corte di palazzo Caetani a Cisterna.

Mario Salvini ha vinto la sfida tra cinque finalisti, con il suo Il Diamante è per Sempre, dieci storie di altrettanti campioni cha hanno fatto la storia del baseball americano e non solo. Trionfa la sport di nicchia, davanti ad altre apprezzabilissimi testi, come Il Potere della Vittoria di Moris Gasparri, marchigiano di Jesi, che riscatta il valore dello sport e il connubio con l’alta cultura, dal quale è stato per tradizione sempre escluso, ma la ricerca storica dell’autore ne dimostra il contrario, partendo dagli agoni omerici.

A Gasparri la menzione Grandi Lettori, che è andata anche a Emanuele Atturo, romano, autore di Roger Federer è esistito davvero, in cui Atturo indaga sul perché della presenza quasi sacrale del campione svizzero su un campo da tennis.

Menzione Guerin Sportivo per Gianfelice Facchetti, figlio della compianta bandiera dell’Inter e della Nazionale Giacinto Facchetti, che in C’ era una volta San Siro, difende la storia e la tradizione del celeberrino stadio intitolato a Giuseppe Meazza, dal progetto di realizzare un nuovo stadio con 20mila posti in meno. Assente il quinto finale e autore di Libero di Sognare, ovvero Franco Baresi, l’ex bandiera di Milan è Nazionale.

Hanno preso parte al premio oltre 200 scrittori. Opere vagliate e selezionate da un attenta giuria, composta da volti noti del giornalismo italiano come Italo Cucci ed Elisabetta Caporale, Sandro Fioravanti, oltre che campioni dello sport e dirigenti sportivi, come Mauro Grimaldi della FIGC, nonché autore di Cisterna.