Economia & imprese
Rubrica settimanale
di Ivan Simeone
i.simeone@virgilio.it
Forse è questo il momento di riaccendere i riflettori su quelle che sono le politiche del turismo nostrano, in vista sia del Giubileo 2025, ormai già attualità forse all’insaputa di molti, e per fare un po’ di programmazione che certamente non guasterebbe.
“Visione turistica” non è la sagra della salciccia (cosa questa squisita e guai a chi me la tocca!) ma è pianificazione, creare opportunità per attrarre e supportare i nostri operatori locali.
Il Turismo è un po’ come l’Araba Fenice della nostra economia locale. Tutti ne parlano, compare in seminari, convegni e statistiche per poi incenerirsi e ricomparire nel dibattito per l’evento di turno. Probabilmente bisognerebbe riaccendere i riflettori e puntare su una visione manageriale di programmazione e di progettualità territoriali. Manca una regia concreta, comune e condivisa.
Le Associazioni di Categoria possono fare molto ma senza la politica locale si rischia poi di costruire nel deserto e su fondamenta di sabbia. Sono i risultati quelli che contano.
Piaccia o non piaccia, il Turismo per il nostro territorio potrebbe essere un volano economico e di sviluppo importante. Il perché lo sappiamo tutti. Inutile e superfluo fare le solite cantilene del mare-monti e delle valorizzazioni della nostra enogastronomia. Dobbiamo valorizzarla realmente e non nei convegni, pur interessanti e dotti.
Alcuni operatori locali ci dicono che questa estate ha visto stati flussi significativi di un turismo straniero che arrivava a Latina per dirigersi in abitazioni private nel sud pontino. Spariti i turisti russi, è stata la volta di inglesi e americani; ma è sempre un turismo “di margine” che non riesce a farsi opportunità generale.
Gli operatori locali si affannano tra problemi di carattere amministrativo e di prospettive.
Sta comparendo una nuova ospitalità diffusa che fa molto discutere. Secondo una analisi di Confesercenti Assoturismo, evidenzia come “tra il 2014 ed il 2024 le imprese attive come case vacanze, affittacamere e B&B sono aumentate del 146%, raggiungendo le 34.975 unità. Un’esplosione che sta trasformando non solo il comparto ricettivo, ma anche le nostre città ed i nostri Paesi.” Secondo le analisi elaborate, “le imprese della ricettività diffusa passano in dieci anni da 2.823 ad 8.579, con un incremento del 204%”.
Una ricettività diffusa che registra in questi anni un vero boom di crescita e di offerta che non sempre è regolamentato in maniera chiara.
E come non ragionare sull’annoso problema delle licenze dei nostri balneari che hanno visto l’emanazione di un provvedimento governativo dello scorso 4 settembre, che ha lasciato molti operatori con un po’ di insoddisfazione anche se almeno si comincia a fissare qualche punto. Un provvedimento che ha registrato un giudizio non positivo da parte delle principali organizzazioni tra cui FIBA Confesercenti e SIB Confcommercio.
Da evidenziare un importante iniziativa del Consigliere regionale del Lazio, in quota Forza Italia, on. Angelo Tripodi, sulle concessioni demaniali, che punta al partenariato pubblico-privato e al project financing.
Angelo Tripodi ha presentato una proposta di legge regionale puntando al fare un po’ di chiarezza sull’intera materia, finalizzata nel “fornire ai Comuni le linee guida per l’espletamento delle procedure di affidamento delle concessioni balneari e nel contempo interpretare il desiderio del tessuto imprenditoriale laziale di ripartire da subito nel rilancio del settore turistico in un’ottica assolutamente nuova, attraverso il partenariato pubblico e privato (PPP) e il project financing che rispetto alla vecchia concessione demaniale prevede importanti investimenti per rinnovare servizi, strutture e un’offerta balneare più moderna a totale beneficio della collettività, sotto il profilo delle opere pubbliche, del ripascimento, della cultura, del turismo, dello sport, della tutela dell’ambiente, dell’accessibilità dei servizi da parte delle persone disabili. Nell’ottica quindi di mettere in condizione nell’immediato autorità concedenti ed operatori economici di ripartire, visto il lungo periodo di incertezza che ha impedito soprattutto a questi ultimi di investire nei servizi per la balneazione”.
Si pone l’accento sull’importanza di adottare procedure ad evidenza pubblica che garantiscano la massima partecipazione possibile e il rigoroso rispetto delle norme stabilite dal nuovo codice degli appalti (D.Lgs. 36/2023), oltre che dalla direttiva Bolkestein, principi di trasparenza, imparzialità e pari trattamento. Il dibattito è aperto.
Speriamo bene.
Ci attendiamo ora un cenno di vitalità della politica provinciale e locale, degli Enti Locali. Ci attendiamo l’attivazione di una vera Cabina di Regia delle politiche turistiche o di un Tavolo operativo composto dagli operatori del territorio. Ci attendiamo di confrontarci su una programmazione territoriale e su quale sia la Vision delle nostre politiche di sviluppo locale del settore. Confidiamo e attendiamo… intanto anche il “Giubileo 2025” è ormai giunto tra noi.