Rifiuti a Latina, il “segreto” di Passaretti contro l’Abc. Cappucci “nega” l’atto, Zuliani: omissione da Procura

Nicoletta Zuliani
“La trasparenza è un valore imprescindibile e che non cambia con i colori politici che si avvicendano al governo. Se un atto esiste e un consigliere chiede di visionarlo, o un presidente di Trasparenza lo reputa necessario nella commissione in pieno svolgimento, la risposta non può essere che immediata, come la legge impone. E’ al fine di tutelare questo diritto fondamentale alla conoscenza, attraverso la trasparenza, che mi vedrò costretta, qualora permanesse l’illegittimo diniego, ad andare fino in fondo presentando un esposto in Procura”. Parola di Nicoletta Zuliani, consigliera comunale di Latina, presidente della commissione Trasparenza, che giovedì scorso, 2 novembre, non ha ricevuto dall’ufficio preposto il documento richiesto. E dopo l’esposto in Procura contro il Comune presentato dall’ex dirigente Aldo Doria per una questione nata proprio da un accesso agli atti negato, la questione “opacità” si fa ulteriormente pesante.
La vicenda sollevata da Zuliani riguarda l’annullamento del bando dei rifiuti per il quale, secondo l’opposizione consiliare, si sarebbe seguito un iter scorretto che esporrebbe il Comune a gravi rischi. In particolare il consigliere Alessandro Calvi, nel corso di ben due commissioni Trasparenza, ha sostenuto che la gara sarebbe ancora in piedi poiché mai annullata dal servizio Ambiente, mentre l’amministrazione andava avanti con la costituzione dell’azienda speciale Abc senza prestare a particolari attenzioni sul procedimento adottato e non tenendo mai conto delle obiezioni sollevate anche in merito alle possibili conseguenze di ricorsi da parte dei soggetti economici che avevano presentato offerta per la gara in corso e tenuta sospesa per un anno.. Legittimo l’iter seguito, invece, secondo il segretario generale Rosa Iovinella e l’assessore Roberto Lessio, come dichiarato in commissione Trasparenza, appena due giorni fa quando appunto si è creato un altro “casus belli” che ha portato oggi il consigliere Zuliani a minacciare un esposto in Procura contro il nuovo dirigente del servizio Ambiente, Sergio Cappucci, per non aver messo a disposizione un atto amministrativo dirimente la questione annullamento gara rifiuti. Si tratta della nota inviata dal dirigente Francesco Passaretti in data 31 luglio 2017 e indirizzata all’ufficio Gare e Contratti.
Per capire l’importanza di questo documento occorre fare un piccolo passo indietro e riassumere quanto accaduto in commissione due settimane fa: la dirigente del servizio Gare e contratti che, per quanto di sua competenza, ha annullato la precedente determinazione relativa alla gara in questione, ha dichiarato di aver poi rimesso la pratica al servizio Ambiente per gli atti conseguenti sia a luglio che a settembre. Atti che poi non sono mai stati determinati e per i quali, per dirla alla Calvi, si sarebbe venuto a creare  un annullamento della gara a metà. Ecco, la nota di Passaretti che la Zuliani aveva chiesto di visionare potrebbe contenere le ragioni per le quali lo stesso, allora dirigente al servizio Ambiente, non avrebbe inteso procedere verso l’annullamento della determinazione a contrarre risalente a dicembre 2015. Ma torniamo a Zuliani.
La presidente della commissione Trasparenza, giovedì scorso, “registrate” l’assenza del dirigente Cappucci convocato e del documento richiesto, ha preso carta e penna e scritto al responsabile comunale anticorruzione e trasparenza, il segretario/direttore generale Rosa Iovinella, e all’assessore alla Trasparenza e Legalità, Paola Briganti, per segnalare il diniego all’ostensione immediata da parte del dirigente del servizio Ambiente. Una lettera pesantissima in cui appunto la consigliera dem, presidente della commissione Trasparenza, minaccia il ricorso alla Procura della Repubblica. La nota è indirizzata anche al presidente del consiglio comunale Massimiliano Colazingari.
“Il diritto di accesso da parte dei componenti di un organo elettivo – scrive Zuliani – si esercita in maniera immediata. La mia richiesta è stata formulata, in maniera specifica e dettagliata, recando l’esatta indicazione degli estremi identificativi dell’atto con gli elementi che ne consentivano l’individuazione in modo pronto e veloce come espresso dal Consiglio di Stato, sez. V, nella sentenza dell’11 febbraio 2014, n. 648, la quale richiama, a propria volta, la sentenza del medesimo giudice, sez. V, del 13 novembre 2002, n. 6293. Esimendomi dalla richiesta di copia cartacea, mi limitavo, per facilitare il compito, a
richiedere la semplice visione della nota protocollata dal servizio in data 31 luglio 2017
anche solo su schermo PC: una richiesta che facilmente poteva essere evasa
dall’addetto al protocollo elettronico a quell’ora ancora presente negli uffici, e non
necessariamente dal dirigente”. Ma la nota di Passaretti ad oggi non è stata ancora messa a disposizione della commissione Trasparenza. Forse, come ha ventilato più volte Calvi, contiene le motivazioni per le quali il dirigente avrebbe optato per superare le criticità segnalate dall’Anac sul vecchio bando proponendone la sua riformulazione come invitava prioritariamente la stessa autorità presieduta da Raffaele Cantone? Non lo sapremo mai fin quando la nota di Passeretti resterà top secret.
Zuliani non le manda a dire e a Iovinella scrive: “La invito, pertanto, a sollecitare il Servizio Ambiente ad ottemperare a quanto sopra richiesto immediatamente, o mi vedrò costretta a difendere questo diritto ricorrendo anche alle competenti Autorità Giudiziarie per gli eventuali profili di condotte omissive. Ricordo che la mancata ostensione dell’atto, infatti, può costituire un’ipotesi delittuosa di cui all’articolo 328 del Codice penale (rifiuto e omissione di atti di ufficio, ndr)”.