E’ in pensione, si è allontanato dal partito ma è sempre al lavoro. Franco Brugnola, ex consigliere comunale di Sabaudia, vive la sua città di adozione e cerca nel suo piccolo di migliorarla e di promuovere una migliore qualità di vita. Macchina fotografica sempre a portata di mano, scatta immagini che si stonano con l’ambiente. Nei giorni scorsi, solo per fare un esempio, la foto notizia di cumuli di spazzatura sulla mitica spiaggia delle dune. Non ci sta Franco Brugnola difronte ai danni arrecati al patrimonio naturale. Le sue battaglie vanno nella direzione del decoro urbano, dell’igiene e della tutela delle acque. Ed verso quest’ultima che oggi ha sollecitato alle istituzioni competenti interventi per ridurre l’inquinamento e la presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee dell’area del Parco nazionale del Circeo.
“Molti bagnanti si sono lamentati di recente per l’acqua del mare che non è proprio limpida e alcuni cittadini anche per quella del lago, ancora sporca e spesso maleodorante – spiega l’ex consigliere -. Di recente è stato sottoscritto tra il Comune di Sabaudia, l’Ente Parco Nazionale del Circeo, il Consorzio di Bonifica, l’Arpa, la Comunione Eredi Scalfati, ecc. un Protocollo d’intesa per la gestione del lago di Paola e dei canali emissari che è un importante passo avanti rispetto al passato; ma che deve rappresentare il punto di partenza per affrontare nella sua complessità un problema molto più vasto che coinvolge tutto il bacino idrologico che dai Monti Lepini arriva al mare”.
E’ di oggi, dicevamo una sua richiesta di intervento indirizzata al Ministero dell’ambiente e per la tutela del territorio e del mare, alle Direzioni regionali ambiente e agricoltura, alla Provincia di Latina, al Comune di Sabaudia, all’Ente Parco, al Consorzio di Bonifica, alla Asl, all’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle regioni Lazio e Toscana, eccetera per ridurre l’inquinamento e la presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee dell’area del Parco nazionale del Circeo, “oggetto di un recente rapporto dell’Ispra – sottolinea Brugnola – che gli ha assegnato un bollino rosso”.
“Tra l’altro – aggiunge – ho proposto che gli enti interessati (Comune, Parco, Provincia) presentino un progetto per ottenere un finanziamento europeo nell’ambito degli obiettivi “Horizon 2020” per avviare un percorso condiviso con gli agricoltori della zona per sostenere (anche economicamente) la riduzione dell’uso dei pesticidi.
L’uso di fitofarmaci, più comunemente chiamati ‘pesticidi’ all’interno del Parco nazionale del Circeo non è solo un problema per l’eutrofizzazione del lago di Paola e per l’inquinamento in alcune zone della falda acquifera, ma può rappresentare anche un pericolo per la salute in primo luogo per gli agricoltori ma anche per le loro famiglie e gli abitanti delle aree contigue ai campi lavorati. Il Ministero dell’ambiente con il Decreto ministeriale del 10 marzo 2015 ha fissato le Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile prevedendo la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali, ma ancora non è stato fatto nulla. Raggiungere l’obiettivo di una produzione indenne da residui di pesticidi – conclude – potrà portare anche all’attribuzione ai prodotti locali di un marchio di genuinità con ricadute economiche positive per l’economia e per il lavoro”.