Simeone ( FI). Sulle liste di attesa della Sanità, Zingaretti mente

Giuseppe Simeone

Pino Simeone, candidato alla Regione Lazio per Forza Italia, interviene sulle liste di attesa nella Sanità e afferma che Zingaretti mischia le carte per evitare di far vedere che il trucco c’è. Oggi, infatti, ha affermato che “le liste di attesa esistono perché nel Lazio non si poteva assumere personale, non c’erano i soldi per investire sui macchinari più moderni”. Ed ha aggiunto che “dopo i tanti problemi affrontati, confido si possa affrontare e risolvere”. Sono cinque anni che dice le stesse cose. Dimenticando che chi governa la Regione Lazio non deve confidare in nulla. Deve agire, pianificare, programmare affinché le soluzioni si attuino. Sulle liste di attesa il Presidente è venuto meno proprio a questo. Si è sottratto, con metodo e costanza, alla responsabilità a cui era chiamato cercando sempre di giustificare le ragioni della sua inerzia. Lui mente sapendo di mentire, incalza il consigliere. Perché il problema poteva essere risolto. Bastava guardare agli interventi effettuati in merito da altre Regioni italiane, come l’Emilia Romagna, che non hanno cercato scuse ma hanno affrontato a muso duro la questione con risultati eccellenti nel breve periodo. Soluzione che non solo gli abbiamo sottoposto ma che è contenuta in un ordine del giorno, che ovviamente si è ben guardato dal prendere in considerazione, con cui si proponeva di consentire alle Asl del Lazio la possibilità di acquistare dal privato accreditato prestazioni a tariffa calmierata consentendo agli utenti di accedere alle prestazioni specialistiche, e di alta diagnostica, pagando una tariffa pari a quella del ticket della prestazione stessa. Le risposte ci sono ma è mancata la volontà di attuarle. Il risultato è che a pagare oggi sono solo i nostri cittadini privati di servizi, costretti a rinunciare alle cure perché purtroppo non hanno disponibilità per rivolgersi al privato. La sanità che Zingaretti ha regalato al Lazio è una sanità al ribasso. Segnata da inadempienze e lacune. Cristallizzata nell’inerzia di chi continua a vendere fumo piuttosto che concentrarsi su quello che non solo si può, ma si deve fare”, conclude Simeone.