Regolamento consiglio comunale, Colazingari: “Nessuna volontà di limitare l’attività istituzionale”

Il presidente del consiglio comunale di Latina, Massimiliano Colazingari, risponde alle accuse della minoranza di aver voluto in qualche modo limitare il confronto democratico decidendo personalmente i temi sui quali dibattere nelle videoconferenze in questo periodo di emergenza sanitaria da coronavirus.

“Le misure straordinarie disposte lunedì per disciplinare i lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari – ha spiegato Colazingari – sono conseguenza del momento che stiamo vivendo e non c’è alcuna volontà di limitare l’attività istituzionale in maniera arbitraria. Ci sono delle oggettive difficoltà tecniche che gli uffici stanno risolvendo e per le quali in parte è stata già trovata soluzione. Domani (oggi,ndr), infatti, si terrà per la prima volta in videoconferenza la riunione dei capigruppo e auspico che già dalla prossima settimana possa verificarsi una graduale ripresa dei lavori consiliari, in particolare le commissioni”.

“Questo atto integrativo al regolamento – ha continuato – non può non tener conto della straordinarietà del momento. Detto questo, parliamo comunque di un atto che è ovviamente soggetto a modifiche così come già previsto nella clausola di salvaguardia inserita nell’atto stesso. Alcune saranno apportate già dalla prossima settimana, una volta assicurate anche le implementazioni tecniche del caso. Come presidente del Consiglio comunale, inoltre, sono assolutamente disponibile ad accogliere eventuali istanze dei consiglieri affinché questo dispositivo, che ripeto ha un carattere assolutamente temporaneo e straordinario, possa essere il più condiviso possibile”.

Ieri sera (2 aprile), alla richiesta del Partito democratico di rivedere il documento si erano aggiunte le voci dei consiglieri Alessandro Calvi, Giovanna Miele, Matteo Coluzzi, Giorgio Ialongo, Nicola Calandrini, Matilde Celentano, Raimondo Tiero, Andrea Marchiella, Massimiliano Carnevale e Vincenzo Valletta.

“Siamo sbalorditi per le limitazioni dei diritti dei consiglieri. Una vera e propria sospensione della democrazia. In maniera del tutto arbitrale il presidente del consiglio potrà decidere quali ordini del giorno potranno essere differibili e inoltre vengono bloccate le commissioni non urgenti e le mozioni”.

Secondo il centrodestra il presidente del consiglio avrebbe limitato il lavoro del consiglio comunale in maniera del tutto arbitraria. “Questa è la goccia che fa traboccare il vaso! Il sindaco Coletta – avevano aggiunto – per mano del presidente Colazingari, ci imbavaglia ancora una volta provando a renderci ulteriormente inermi con questo documento. Il decreto della presidenza del consiglio dei ministri non prevedeva modifiche al lavoro dei consiglieri comunali o una loro limitazione ma semplicemente la possibilità di far svolgere in videoconferenza le sedute. Per cambiare i regolamenti serve modificare il Tuel. Vorremmo capire quali fonti del diritto abbia consultato il presidente Colazingari per disporre queste modifiche”.