Trovati con le pistole pronte a sparare, Finocchiaro e Carocci restano in carcere

Restano in carcere i due uomini arrestati perché sorpresi in auto con tre pistole cariche e con silenziatore. Per la donna che era con loro, invece, l’arresto non è stato convalidato.

I tre sono stati interrogati ieri dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina, Giuseppe Cario. Finocchiaro ha spiegato di aver trovato le pistole e di volerle buttare, cercando così anche di scagionare i due compagni di viaggio. Non è bastato però, perché ad incastrare anche Carrocci c’è un messaggio su WhatsApp che dimostrerebbe almeno che lui fosse a conoscenza delle armi.

Prima di essere fermati dalla polizia Finocchiaro scrive a Carocci dopo una serie di telefonate: “Ma tutte e 3?”, Carocci non risponde ma lo chiama. Secondo gli investigatori si riferiscono proprio alle pistole, perché erano 3 e hanno usato il femminile, mentre se si fossero riferiti al gruppo, essendo 2 uomini e una donna avrebbe usato invece il maschile.

L’arresto per i due, difesi dagli avvocati Adriana Anzeloni e Oreste Palmieri, è stato quindi convalidato e restano in carcere.

La donna è incensurata, Finocchiaro è già noto alle forze dell’ordine per reati per rapina e riciclaggio. Carocci invece per ricettazione, minaccia, guida sotto l’effetto di alcol e droghe, guida senza patente e violazione della legge sulle armi.