Urbanistica a Latina, interrogazione dem sulla nota dolente dei Ppe

Enrico Forte e Nicoletta Zuliani

L’Urbanistica di Latina torna in Consiglio comunale in sede di question time: il gruppo del Partito democratico ha presentato un’interrogazione rivolta all’assessore Francesco Castaldi sui piani particolareggiati annullati.

“Non è più questione di sapere cosa farà l’assessore Castaldo – dichiara il capogruppo Nicoletta Zuliani – rispetto alla questione urbanistica della nostra città: noi chiediamo se farà qualcosa. Il tempo per programmare è finito, e non c’è più tempo per studiare né dimostrare con i fatti cosa si intende fare di Latina. La tecnica di lasciare che tutto venga deciso dai magistrati ha svelato l’inconsistenza delle idee e dell’azione amministrativa sul fronte urbanistico”.

Zuliani e il consigliere Enrico Forte affermano che il cosiddetto progettone “Latina anche città di Mare” non vedrà vita “se non per alcuni interventi che rappresentano un piccola percentuale rispetto alla totalità contenuta in quel progetto”. “Tra l’altro su progettualità non a firma Latina Bene Comune”, segnalano ricordando che il progettone è il risultato di un mix di progetti trovati nel cassetto non appena la nuova amministrazione nel 2016 si insediò.

I due consiglieri di opposizione aggiungono che tra le più evidenti mancanze di risposte “c’è proprio la gestione di tutto il comparto relativo alla Gestione del Territorio” e forniscono un piccolo ma “significativo” esempio: “Il capitolo di bilancio che raccoglie introiti derivanti dalla Legge 10 non ha introitato fondi sufficienti per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole, tanto che nel prossimo Consiglio si voterà una variazione di bilancio per rimpiguarlo, o diversamente le scuole non potranno avere la manutenzione e il controllo degli impianti termici che necessitano”.

L’interrogazione interpella l’assessore per chiedere l’effettiva azione amministrativa rispetto ai piani particolareggiati annullati, rispetto alla questione “ricalcolo degli standard”, e i cosiddetti Piani “scaduti” perché non attuati nei tempi previsti dalla legge e quindi passibili di revisione o rivalutazione.

“L’Ufficio di Piano preposto all’attuazione delle linee programmatiche di indirizzo, ad un anno e mezzo dalla fine della consiliatura ancora non è neanche completo nell’organigramma e difficilmente diventerà visibilmente operativo nel prossimo futuro.
La città ha diritto di conoscere dati certi e indirizzi chiari”, concludono Zuliani e Forte.