A Ventotene il sistema del voto di scambio, cinque arresti. C’è anche l’ex sindaco Assenso

Arresti eclatanti a Ventotene. La Guardia di Finanza ha eseguito questa mattina cinque misure di ordinanza cautelare ai domiciliari emesse dal Gip di Cassino, Salvatore Scalea, su richiesta del sostituto procuratore Roberto Bulagarini, per turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, truffa aggravata, per l’erogazione di pubbliche forniture ed abuso d’ufficio finalizzato alla realizzazione del cosiddetto “voto di scambio”. Si tratta dell’ex sindaco Geppino Assenso, di un ex assessore, l’ex Capo Area Tecnica del Comune e due imprenditori, ritenuti ideatori e promotori dell’associazione delittuosa. Oltre a loro sono stati iscritti nel registro degli indagati altre otto persone, accusate in concorso per gli stessi reati.

L’operazione di oggi è scaturita dalle indagini svolte dai militari della brigata della Guardia di Finanza di Ventotene. L’attività investigativa avrebbe fatto emergere la sussistenza, sull’isola, di una vera e propria associazione a delinquere dedita ad appalti e assegnazione di pubbliche forniture in generale al fine di realizzare il voto di scambio. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2011 e il 2016.

Le operazioni di polizia giudiziaria hanno permesso di far emergere – secondo quanto accertato dagli inquirenti e come ricostruito attraverso l’ordinanza del Gip – un’organizzazione di politici e imprenditori che aveva ideato un sistema illecito che prevedeva l’affidamento, ad aziende “preselezionate”, di opere e servizi mediante gare, promosse con il metodo della procedura negoziata, indette solo da un punto di vista documentale, in quanto le imprese risultavano fittiziamente invitate al fine di garantire la scelta precedentemente operata a favore di un determinato imprenditore.

Le indagini avrebbero inoltre permesso di appurare che, nel caso di gare caratterizzate dall’affidamento di servizi, l’allora funzionario incaricato si premuniva, pur di garantire l’impresa affidataria “amica”, di non procedere alla stipula di alcun contratto né, tantomeno, assicurare alla stazione appaltante gli introiti offerti per l’aggiudicazione, arrecando, in tal modo, anche un danno erariale all’ente pubblico.

Le procedure investigate hanno riguardato un insieme di gare indette nell’area del porto nuovo di Ventotene che hanno visto la realizzazione di opere nonché l’affidamento di servizi legati al turismo, risorsa economica significativa dell’isola. Nell’ambito dello stesso contesto associativo delittuoso, è per di più emerso il ricorso al fenomeno del “voto di scambio”, al fine di agevolare nelle competizioni elettorali gli allora esponenti politici compiacenti. Questi ultimi, quale contropartita, avrebbero dovuto garantire l’aggiudicazione, agli imprenditori loro associati, di gare pubbliche relative a servizi di fornitura connessi al turismo sull’isola.

Peraltro, le indagini dei Finanzieri di Ventotene a fatto rilevare, con diversi riscontri documentali, come l’associazione a delinquere abbia continuato ad operare nonostante fosse ormai nota la posizione di indagati nel medesimo procedimento penale che aveva visto l’allora Capo Area 3 Tecnica del Comune di Ventotene destinatario di misura di interdizione dai pubblici uffici, pianificando, comunque, procedure pubbliche da realizzare per l’estate 2016 a vantaggio dei soggetti sodali compiacenti.

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