Veronica De Nitto, i familiari abbandonati dalle istituzioni

Bella, piena di vita, un’esistenza ancora tutta da vivere. E invece di lei non restano che ceneri chiuse in un ciondolino. È la drammatica vicenda di Veronica De Nitto, 34enne originaria di Latina ma trasferitasi in California circa quattro anni fa. Una storia che avrebbe dovuto far saltare l’opinione pubblica e le istituzioni e che invece è stata accolta dall’assordante silenzio delle istituzioni nostrane, che ancora una volta dimostrano di non saper gestire la morte dei propri connazionali all’estero.

A parlare e ad alzare il polverone ora è il padre della vittima, Luigi De Nitto, che sulla stampa e sui media locali, accompagnato dall’avvocato Valerio Masci, chiede che sia fatta giustizia per sua figlia. “Veronica è stata dimenticata”, ha dichiarato a Buongiorno Lazio trattenendo a stento il dolore. “Il decesso di mia figlia ancora non risulta all’ufficio anagrafe del Comune di Latina, dove era residente. Non è stata inclusa neanche nella lista delle donne vittime di femminicidio, pubblicate in occasione dell’8 marzo”.

Nonostante le indagini siano ancora in corso, l’unico sospettato per l’assassinio di Veronica de Nitto sembra essere il fantomatico ex-fidanzato Renato Yedra-Briseno, 36enne originario di San Francisco, fuggito in Messico e sulla testa del quale pende una taglia da 10milioni di dollari. Potrebbe essere lui, dunque, ad averla sorpresa di spalle in bagno e ad averle tagliato la gola, come riportano i media statunitensi, per poi dare fuoco all’appartamento.

Ospite a Lazio TV, in occasione della trasmissione Buongiorno Lazio, insieme al suo avvocato, Luigi De Nitto si chiede se ci sia collaborazione tra Stati Uniti e Messico e come stia lavorando l’Italia in questo frangente. Lui, il padre, non ne sa nulla. Nessuno comunica con lui, non le istituzioni e neanche la Farnesina. Non gli è stato permesso neanche di presenziare al funerale della figlia, nonostante avesse fatto il tampone e avesse un motivo più che valido per espatriare. E invece, no, il divieto totale. Perché?, si chiede ora la famiglia.

“Ci siamo mossi in ogni dove e in ogni perché per far arrivare Luigi in America”, ha dichiarato l’avvocato Masci alle telecamere di LazioTV. “Inizialmente abbiamo pensato al problema Covid, ma il figlio di Luigi con il visto è riuscito ad andare. Abbiamo cercato di inviare una serie di poste elettroniche certificate che per oltre un mese sono state totalmente ignorate. Ufficialmente nessuna istituzione nazionale ha mai detto a Luigi cosa stesse accadendo”.

La famiglia De Nitto è molto conosciuta a Latina, e Luigi ha ringraziato sentitamente il sindaco Coletta, il quale si è reso subito disponibile per supportare il concittadino. Grazie alla copertura mediatica il caso è arrivato anche in Parlamento, con l’onorevole Trano che ha chiesto un’interrogazione parlamentare, ribadendo che “il femminicidio di una nostra connazionale non può diventare un femminicidio di serie B perché avvenuto all’estero” e ha chiesto al Ministro Di Maio di attivarsi perché l’omicidio di Veronica non resti impunito.

Resta la speranza, ora, che la giovane Veronica abbia quello che merita. Giustizia. E che l’Italia risponda al grido disperato dei suoi connazionali.