Vuoi aprire una attività? Idee innovative, professionalità e risorse… come fare?

di Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud

direrzione@claai-assimprese.it

In questi ultimi mesi si stanno susseguendo le richieste per l’apertura di nuove attività da parte di giovani e meno giovani, che vogliono trovare uno sbocco lavorativo. Molte delle richieste che quotidianamente ci giungono, sono sospinte dal grande “rumore” che generano le notizie relative a finanziamenti a fondo perduto, agevolazioni d’ogni genere e per tutti, bonus e quant’altro. 

Ma è questa la strada giusta?

Aprire una propria attività è certamente una bella sfida commerciale ma, principalmente, con se stessi. Ovviamente prima di “aprire” bisogna strutturare un serio lavoro preparatorio, districandosi tra autorizzazioni, permessi, banche e quant’altro.

Su queste tematiche ritengo sia necessario e opportuno fare alcune riflessioni e qualche “consiglio per l’uso”.

Innanzitutto ogni informazione che ci arriva, riguardo a finanziamenti e contributi, deve essere sempre verificata alla fonte. Molto si dice ma poi non sempre tutti possono accedere a tutto. Non pochi sono i paletti e le condizioni per accedervi. 

Secondo aspetto è, a mio avviso, l’impostazione di fondo che deve essere modificata. 

Non si può pensare di “aprire una attività” in base ai finanziamenti che ci sono al momento, ma bisogna valutare molto bene le proprie capacità professionali, il proprio “desiderio” di fare impresa, avere delle idee innovative e competitive, altrimenti si rischia di “aprire” per poi richiudere in maniera rocambolesca subito dopo, con una grande dispersione di soldi. 

Quindi quali possono essere i passaggi essenziali?

La prima cosa da fare è avere una idea d’impresa ben precisa in mente. Bisogna sapere cosa si vuole fare! Si può approfondire la questione con un qualche consulente, cercare un po’ di statistiche per conoscere meglio l’impatto che si potrebbe avere aprendo una determinata attività; si può cercare di comprendere l’ordine di grandezza dell’impegno finanziario necessario… una prima sommaria analisi e verifica della propria idea progettuale.

Altro aspetto importante da verificare, è la preparazione professionale del futuro imprenditore; preparazione che deve essere rapportata all’attività che si vuole aprire. Oggi non è più tempo di improvvisazioni. Può essere una opportunità creare un team di amici, con diverse competenze tra loro complementari. Si può anche attendere qualche mese e magari frequentare qualche corso/seminario di aggiornamento; trovare un “preposto” che possa supportare il neo-imprenditore nella fase iniziale dell’attività…le soluzioni sono molte. L’importante è il non creare “carrozzoni” improvvisati.

Una volta che abbiamo l’idea e le qualità professionali, cominciamo a “mettere a terra” il nostro sogno e renderlo reale. 

In questo momento dobbiamo cominciare a impostare quello che poi sarà il nostro Business Plan con un piano commerciale analitico, le caratteristiche della nostra azienda, un piano finanziario…tutti aspetti del medesimo documento che oggi è divenuto essenziale per ogni istituto finanziario/banca ma anche per la stessa azienda. Di questi aspetti legati al Business Plan ne parleremo approfonditamente in una prossima riflessione. 

Per avviare concretamente il lavoro bisogna cominciare a fare una vera “scheda” della nostra idea progettuale: chi sono i promotori della società, cosa si vuole realizzare e come, in quale area territoriale, quali sono gli elementi che si ritengono vincenti e innovativi.

Abbiamo dei “questionari guida” che servono proprio ai nostri giovani imprenditori per aiutarli a concretizzare la loro idea progettuale d’impresa. 

Si può cominciare con lavorare sul proprio “business model”, ovvero come la nostra azienda futura potrà creare un valore. Uno degli schemi che può aiutarci è proprio il metodo Canvas.

Uno degli aspetti importanti da valutare è la tipologia societaria da creare. Oggi sono molte le opportunità ma attenzione sempre al soggetto che poi dovrà finanziarvi. SRL o SRL semplificata? Ditta individuale? Si vuole creare una start up innovativa? Qui un confronto con un buon commercialista è d’obbligo per valutarne tutti gli aspetti prima di decidere.

A questo punto possiamo fare un passo in avanti. Tutto il nostro lavoro è uno step by step. 

Abbiamo l’idea che già comincia ad essere reale e concreta, abbiamo un primo ordine di grandezza delle risorse finanziarie che ci servono…quindi possiamo cominciare a vedere come reperire le finanze necessarie: partecipare a bandi? Forme di co-finanziamento? Banche o Microcredito? Analizziamo insieme ogni aspetto e verifichiamo anche con il supporto di qualche esperto di fiducia.

Contemporaneamente andiamo a realizzare, in ogni suo aspetto, un Business Plan completo e strutturato. Attenzione a non fidarsi di piani d’impresa già fatti. Il copia-incolla non è certamente un buon biglietto di presentazione per i soggetti che dovranno poi finanziare la vostra idea aziendale. Il Business Plan è essenziale!

Il BP ha anche un’altra funzione che ritengo essenziale per un giovane neo-imprenditore: quello di comprendere realmente tutte le cose cui dovrà pensare: corsi di formazione, CV, il sistema della sicurezza aziendale, la concorrenza, i punti di forza e quelli di criticità del suo progetto, aspetti economici e finanziari, i costi delle materie prime, l’organizzazione aziendale …il sogno comincia a farsi realtà!

Altro aspetto da non sottovalutare è quello riguardante i permessi. Importante informarsi preventivamente nel proprio Comune, al servizio attività produttive, per le necessarie autorizzazioni e in Camera di Commercio, anche se questo servizio potrà essere espletato da un vostro consulente e/o commercialista. 

Noi, come CLAAI Assimprese, cerchiamo prendere per mano il giovane imprenditore e portarlo dall’idea progettuale all’apertura dell’attività. Possiamo così schematizzare i principali passaggi di un percorso che dovrà fare il nostro imprenditore: un primo colloquio conoscitivo, avviare una “scheda dell’idea progettuale”, avviare un Business model (ovviamente accompagnato dai nostri Tutor e consulenti), redigere il Business Plan/Piano finanziario, attività di analisi e pre-istruttoria amministrativa e presentazione del progetto al soggetto finanziatore. 

Dopo l’erogazione del finanziamento bisognerà fare molta attenzione agli aspetti legati alla “rendicontazione”, ma questa è un’altra storia.