Latina, Calandrini: caro sindaco, lo dica apertamente che il suo modello di democrazia è la Corea del Nord

Nicola Calandrini e Damiano Coletta

Ore frenetiche nel dibattito politico cittadino a Latina. I botta e risposta tra maggioranza e opposizione si sprecano. Dall’inizio di questa consiliatura mai finora si era registrata una così veloce attività tra repliche e controrepliche delle diverse parti politiche. Urbanistica e Abc, dopo la pausa estiva, stanno scatenando il finimondo.

La consigliera Nicoletta Zuliani, sabato, ha tirato fuori un paio di questioni “stuzzicanti” sull’edilizia del capoluogo a dispetto, quasi, del proclamo di Lbc sul consumo di suolo pari a zero. Immediata la replica niente di meno che del segretario generale dell’ente municipale, toccato da una pesante critica in termini di trasparenza e in materia di anticorruzione. Zuliani non è rimasta in silenzio e così ha ribattuto punto per punto nel giro di pochissimo.

Tempistica celere anche tra il consigliere Nicola Calandrini e l’amministrazione comunale per le questioni di Abc. Calandrini attacca sulla gestione dell’azienda speciale titolare del servizio di igiene urbana e presenta richieste di accesso agli atti. Da palazzo tuonano, lamentando il ricorso eccessivo dell’accesso agli atti per cose ritenute già note e affossando, nell’intenzione di difendere il segretario generale di nuovo sotto attacco, la figura dell’ex dirigente del servizio Ambiente.

Calandrini non ci sta. Messa da parte la questione legata al segretario generale sulle vicende dell’Abc, il consigliere di opposizione si rivolge direttamente al primo cittadino Damiano Coletta con una nota aperta: “Caro signor sindaco, innanzitutto le vorrei dire che non si amministra a paragone, ma per dare risposte ai cittadini ora. Lei rimanda sempre ad un fatidico prima, la informo che dovrebbe rimettere l’orologio all’ora di oggi perché lei è il Sindaco in questo momento della città e deve rendicontare in questo momento delle cose che fa. Non sto qui a raccontarle il numero di accesso agli atti che i consiglieri di maggioranza e di minoranza hanno chiesto ai vari sindaci che si sono succeduti, le assicuro che è un caso analogo a quello del suo conteggio sui biglietti dei bus, frutto di ignoranza e non di verità. Lei ignora il numero dei biglietti venduti negli scorsi anni come ignora il numero degli accessi agli atti fatto dai consiglieri nelle precedenti consiliature.
Comunque, le voglio dire – arriva al sodo – che a prescindere dal loro numero l’accesso agli atti è un diritto in nessun modo comprimibile per le sue mere necessità di potere, anzi le aggiungo che è uno strumento fatto appositamente per controllare lei è la sua amministrazione”.

“Ogni qual volta che lei eccepisce sul numero e sull’opportunità delle nostre richieste viola un diritto che garantisce anche la sua libertà. Quindi le ribadisco – conclude Calandrini – che rimando al mittente le sue polemiche e che continuerò a fare tutte le richieste di accesso agli atti ogni qual volta lo riterrò indispensabile per la mia funzione di controllo. Se lei ha un’altra idea di democrazia lo dica apertamente che il suo modello è la Corea del Nord e non il nostro Paese”.