C’è un grande assente nel report dell’assessore alle finanze dell’amministrazione Latina Bene Comune e si chiama cimitero. Il cimitero che lo stesso assessore al bilancio definì, insieme alla metro, “project financing a perdere” durante la seduta di Consiglio comunale del 30 marzo scorso in cui cercò di spiegare la “fiducia” dei revisori dei conti sullo stanziamento di soli due milioni di euro a fronte di una montagna di pretese economiche da parte di privati. “Fiducia” rimandata a settembre in sede di riequilibrio.
Il cimitero non c’è nel report di Capirci, né nella sezione bilancio né in quella tributi né tantomeno in quella patrimonio. Niente, sparito il camposanto. Meno male che almeno Gianfranco Buttarelli nel suo ampio ventaglio di competenze ha trovato un po’ di spazio anche per il cimitero. Nel suo report, pubblicato il 27 giugno scorso, lo ha collocato in lavori pubblici e manutenzioni per spiegare al cittadino utente che è “in corso la ricostruzione del quadro fattuale e giuridico normativa del rapporto in corso tra Comune e concessionario… al fine di potere sottoporre all’Amministrazione un percorso di risoluzione della problematica, pregressa e perdurante, e quindi avviare una formale interlocuzione con il concessionario anche eventualmente previa rinegoziazione delle condizioni negoziali ove possibile e conveniente per l’ente”.
In quell’occasione, l’associazione Contribuenti Italiani – sezione di Latina -, attraverso il direttore Antonio Bottoni, aveva fatto notare che ad un anno dall’insediamento di Lbc non si era fatto alcun passo avanti sulla complessa materia del cimitero e del rapporto Comune-Ipogeo. Questioni che invece durante la campagna elettorale – aveva sottolineato Bottoni – apparivano una priorità del gruppo che sarebbe diventato maggioranza di governo.
“Noi ci saremmo aspettati molto ma molto di più – aveva commentato appunto il direttore dell’associazione – da chi sta lavorando da un anno su un argomento che sembrava già conoscere benissimo. Invece restano del tutto invariate ed irrisolte, ma neppure affrontate, le tematiche che abbiamo più volte sollevato, sulle quali viene tenuto il massimo riserbo, e sulle quali i cittadini non hanno ancora il sacrosanto diritto di sapere che idee abbia in merito chi sta amministrando il Comune di Latina e, queste sì (tassa sul morto, estumulazioni ed abrogazione dei capitoli della convenzione che consentono ancora il monopolio), tuttora a discapito delle persone. Questa Associazione di tutela dei Consumatori, pertanto – concludeva Bottoni – continua ad auspicare che l’Amministrazione comunale di Latina voglia far conoscere quanto prima ai concittadini le proprie idee e le proprie proposte per ciò che concerne l’attuale, insoddisfacente e penalizzante gestione del cimitero civico”.
A differenza di Bottoni, il 29 giugno scorso avevamo ritenuto che il passaggio, poco esaustivo di Buttarelli sul cimitero, fosse soltanto il preludio a quanto avrebbe potuto illuminare Capirci nella sua relazione ad un anno di Latina bene comune. Macché, neanche l’ombra, neanche un accenno alla sentenza della Corte di Cassazione che appena qualche mese fa confermò “la nullità della convenzione stipulata in data 11 marzo 2009 fra il Comune di Latina e Ipogeo srl nella parte in cui attribuisce a quest’ultima il diritto di esclusiva nella posa e fornitura di arredi funerari nell’area cimiteriale di Latina”, ovvero gli articoli 4 (lettera d) e 6 (comma 1 lettera e)”. Un verdetto che il 26 maggio scorso spinse l’associazione diretta da Bottoni a diffidare il sindaco Damiano Coletta, l’assessore e il dirigente dei Lavori pubblici, Gianfranco Buttarelli e Annunziata Lanzillotta, e il segretario generale Rosa Iovinella per la modifica delle clausole nulle della convenzione. Diffida che ad oggi non trova alcun riscontro da parte dell’amministrazione in carica e nessuna intenzione futura precisa e definita. Quel “cosa faremo” sui report caratterizzanti i report degli assessorati di Coletta resta ancorato nel caso di Buttarelli alla fase di studio per addivenire, forse un giorno, ad una rinegoziazione (?) della convenzione e nel caso di Capirci al zero assoluto, probabilmente perché più impegnato in questo anno alla costituzione dell’azienda speciale, a come rivedere il progetto metro per non perdere i fondi stanziati, a come lottizzare le proprietà della Società Logistica Merci in liquidazione.