Latina, la disperazione degli ultimi dentro e fuori il “gelo” del dormitorio per l’emergenza freddo

Notti gelide al dormitorio per l’emergenza freddo di Latina. Inaugurato il mese scorso per una capienza di 60 posti letto, “si registrano al suo interno problemi all’impianto di riscaldamento”. E non solo. Nella struttura allestita presso la sede dell’istituto Preziosissimo Sangue, con gestione affidata alla cooperativa Tre Fontane, “la corrente elettrica salta di continuo”. A lamentare i disagi scaturiti da mal funzionamenti degli impianti, compresi quelle legati ai servizi igienici – sciacquone guasto e allagamenti dei bagni – sono alcuni degli utenti del dormitorio che ci mostrano foto e video di quello che accade durante la notte nella sede di via XXIV Maggio, ma che ci chiedono di restare nell’anonimato per paura di passare nella condizione di ospiti sgraditi.

“Fuori fa freddo e certamente dentro si sta meglio, questo è fuori discussione”, affermano. “Ma ci sono situazioni a rischio”, aggiungono mostrandoci la foto di un filo elettrico passante accento alle docce. “Nei primi giorni era così, con la corrente che serviva ad attivare una pompa per evitare l’allagamento. Poi ci hanno messo a disposizione un altro ambiente per le docce, mentre non è stato risolto il problema della luce che va e viene”.

Gli utenti del dormitorio spiegano che comunque la struttura è piena, “vengono lasciati liberi alcuni posti per emergenza anche se non è ben chiaro il concetto, visto che chi si rivolge a queste strutture è perché è in stato di emergenza; assurdo lasciare posti liberi se fuori c’è ancora chi dorme per strada, nelle baracche o sotto i portici”. Evidentemente, pensiamo, si tratta di posti non ancora richiesti. A tal proposito ci torna in mente una recente dichiarazione di Sergio Sciaudone, segretario della sezione di Latina del Partito comunista, attivista tra gli ultimi, che il 23 dicembre scorso, in occasione della chiusura con pannelli degli ingressi della vecchia sede del mercato annonario, ha evidenziato che se il servizio del dormitorio fosse stato predisposto per tempo e non con un bando dell’ultima ora, gli addetti ai lavori avrebbero potuto effettuare quelle azioni di persuasione verso quegli ‘inquilini’ più restii ad abbandonare la strada”.

Ieri nelle baracche di via dei Romani, traversa di via dei Volsci, distrutte dalle fiamme è morto bruciato un romeno che era gravemente malato. Non sappiamo se era stato raggiunto dagli operatori del Pis (Pronto intervento sociale) per essere invitato a lasciare l’accampamento prima della tragedia dell’incendio. Da quanto si apprende pare che i suoi compagni, con i quali condivideva il riparo di fortuna di via del Romani, avrebbero rifiutato di trasferirsi al dormitorio perché al mattino presto riescono a trovare lavoretti saltuari mentre dalla struttura di via XXIV Maggio non si può uscire prima delle sette. Vacci a capire qualcosa della disperazione degli ultimi, di quelli che con quei pochi spiccioli che guadagnano si comprano alcol da bere per superare la notte all’addiaccio e poi al mattino rincominciare tutto daccapo. Un vortice dal quale è difficile uscirne da soli.

Loro non si lavano, camminano storditi dai fumi dell’alcol, ma alla dignità non rinunciano.

“Costantin, la vittima di via dei Romani, aspettava la morte almeno dal mese di agosto 2018”: così ci raccontano i compagni comunisti che l’estate scorsa hanno intervistato numerosi senzatetto di Latina. Un viaggio tra gli accampamenti, quelli che si sgomberano e che poi si riformano a poca distanza. “Costantin, era gravemente malato, ed era consapevole di esserlo – conferma Sciaudone -. Peccato – aggiunge – che l’assessora Patrizia Ciccarelli, l’estate scorsa, non ci abbia voluto ascoltare. Le avremmo parlato anche di Costantin se anziché agitarsi ed entrare in polemica avesse provato a fidarsi del nostro reportage”.

Storditi dai fumi dell’alcol ma alla dignità non rinunciano, dicevamo. Chi in questi giorni ha trascorso la notte al dormitorio per l’emergenza freddo, che oggi ci mostra le foto scattate da qualche cellulare probabilmente avuto in prestito da qualcuno, ci riferisce che in fila per le docce “viene somministrata una dose di sapone liquido”. “Ma non in un bicchiere, sulla mano. Qui dentro – dice – se non sei abbastanza forte di carattere da lasciarti scivolare addosso questa carenza di sensibilità non resisti a lungo. Speriamo che il freddo passi presto”.

Latina, disagi al dormitorio: la replica dell’assessore Ciccarelli

Di seguito due delle foto che si sono state mostrate relative al fino “volante” della corrente elettrica accanto alle docce e una relativa ad una siringa lasciata sul pavimento. Dei video riguardanti l’allagamento dei bagni e il malfunzionamento dello sciacquone decidiamo di non pubblicarli per la tutela della privacy degli utenti del centro, probabilmente riconoscibili anche attraverso la voce. In evidenza la foto di uno dei momenti al buio durante la notte nel dormitorio.