“Ponza, Zannone deve tornare a casa”. Il pressing di FdI sul sindaco per confermare l’uscita dal Parco

Uno scorcio di Zannone e all'orizzonte l'isola di Palmarola

Danilo D’Amico, coordinatore territoriale FDI-AN Isola di Ponza, attacca il sindaco Francesco Ferraiuolo per aver aperto la porta al Parco del Circeo il 25 agosto scorso per un incontro con i vertici dell’ente nazionale a proposito dell’isola di Zannone. Un’apertura indigesta per l’esponente di Fratelli d’Italia.

“Di schiaffi in faccia dall’amministrazione Ferraiuolo, i Ponzesi in soli tre mesi, ne stanno prendendo a iosa – si legge in una nota stampa di D’Amico -. L’ultimo schiaffo è stato Zannone che, per l’amministrazione, deve restare nel Parco Nazionale del Circeo. E’ dal 1979 che Zannone è stata inglobata nel Parco e all’epoca, gli amministratori si accontentarono di 28 milioni di lire, come canone d’affitto che il Parco pagava a singhiozzo. Per chi non l’avesse ben capito… Un’intera isola affittata alla metà della cifra che si paga per un box a Roma. Nel corso degli anni il Parco ha permesso che Zannone si riducesse in uno stato vegetativo: immondizia, degrado e incuria di fauna e flora locale”.

Il 13 marzo 2017, “l’allora amministrazione guidata da Piero Vigorelli – ricostruisce D’Amico – aveva fatto approvare all’unanimità dal Consiglio comunale l’uscita dal Parco, e quindi anche il sindaco Ferraiuolo (all’epoca dei fatti Consigliere di minoranza) aveva votato con la maggioranza.

Oggi, a distanza di soli cinque mesi, si è rimangiato tutto. Come per dire: “Scherzavo!”  Il sindaco, quindi, si ostina a non capire che il ‘ritorno a casa’ di Zannone è una scelta politica essenziale per il futuro della nostra comunità. A quanto pare, per evitare la perdita di Zannone, il Parco ha promesso di rimediare in parte ai danni che Egli stesso ha provocato. Bello sforzo! Come se dopo aver amputato la gamba a qualcuno dopo gli si procurasse una protesi”.

“Zannone deve tornare di proprietà dei Ponzesi – conclude D’Amico – e noi, come Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, ci batteremo affinché questo avvenga. Anche, se necessario, con un Referendum Popolare! A quel punto, il Sindaco, non potrà più dilettarsi nel gioco delle ‘tre scimmiette’: non vedo, non sento, non parlo”.