Terracina, spari contro i braccianti: 4 vittime parlano in aula delle violenze subite

Le armi sequestrate all'imprenditore agricolo arrestato a Terracina per caporalato

Sono stati ascoltati oggi in aula 4 braccianti agricoli che sarebbero stati costretti a subire ogni sorta di vessazione e addirittura minacciati con il fucile. In un caso il datore di lavoro, Alessandro Gargiulo, di Terracina, aveva fatto fuoco. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha voluto cristallizzare durante un lungo incidente probatorio, durato oltre 4 ore, le dichiarazioni delle vittime di caporalato.

Indagato nel procedimento oltre a Gargiulo, difeso dagli avvocati Alessia Vita e Sandro Marcheselli, anche Hansra Balwant Singh, indiano di 36 anni, difeso da Amleto Coronella. E’ stato accusato, dagli investigatori, di essere il “caporale” dell’imprenditore di Terracina. La polizia aveva eseguito l’ordinanza di custodia cautelare qualche giorno dopo l’arresto di Gargiulo.

I lavoratori sfruttati sarebbero stati controllati e minacciati anche quando rallentavano il ritmo di lavoro, quando erano stanchi. Hansra sarebbe stato spietato e avrebbe minacciato di riferire al Gargiulo anche semplici momenti di rilassamento. L’imprenditore per questo avrebbe detratto denaro dalla busta paga. Anche 100 o 200 euro al mese ad ogni lavoratore.

Tutti e 4 gli stranieri hanno parlato oggi in aula confermando i fatti contestati. Gli avvocati degli indagati hanno proposto e i braccianti accettato una piccola somma per risarcimento danni, 2mila euro a testa, per i pregressi non pagati.