Loas, l’Arpa Lazio mostra il filtro nero dopo il rilevamento nell’area dell’incendio

Sono arrivati i primi risultati dei campioni dell’Arpa Lazio nell’area della Loas ad Aprilia. L’Ente ha anche diffuso le foto del filtro scurito dopo il rilievo relativo all’incendio che ha distrutto il deposito di rifiuti. E’ completamente nero e l’Arpa lo mette a confronto con un filtro pulito, completamente bianco, e con uno dei filtri raccolti dai campionatori in occasione dell’incendio al TMB Salario di Roma a fine 2018.

Sono risultati elevati – ben oltre il minimo consentito – i valori di Pcb, inquinanti assimilabili alle diossine, e del Benzoapirene, che è cancerogeno. Si attendono i valori delle diossine e altre rilevazioni utili ad avere un quadro più chiaro del disastro.

Intanto gli investigatori continuano a lavorare per far luce sulla vicenda. Sul posto per i rilievi, oltre ai carabinieri di Aprilia, anche i carabinieri forestali, i vigili del fuoco che hanno spento l’incendio, e poi l’Arpa Lazio e la Asl di Latina. Si prospettano, visti anche i primi dati sui rilevamenti, reati ambientali. Se queste fossero le ipotesi degli inquirenti l’inchiesta passerebbe per competenza alla Direzione distrettuale antimafia di Roma.

L’Arpa ha spiegato anche il motivo dei ritardi nei risultati dei campioni. “Perché, in occasione di incendi che richiedono un monitoraggio della qualità dell’aria, non è possibile dare risultati in tempo reale?”  Questa la domanda che si sono posti in molti.

“Per prima cosa – hanno detto dall’Arpa Lazio – il nostro personale deve raggiungere il luogo dell’incendio e trovare un sito adatto e sicuro per l’installazione del campionatore, lo strumento che “aspira l’aria” e ne trasferisce il contenuto su un filtro. Il campionamento, con gli strumenti attualmente in uso, dura circa 12 ore.

Successivamente, i filtri vengono portati ai nostri laboratori per le analisi, ma le analisi sono un processo lungo e delicato, che si articola in più fasi:

– Estrazione: le sostanze inquinanti vengono “prelevate” dal filtro e trasferite in un liquido analizzabile (estratto).

– Purificazione: l’estratto così ottenuto viene pulito dallo sporco che renderebbe più difficile la ricerca degli inquinanti oggetto di analisi. Più il filtro è sporco, più questa fase è lunga.

– Fase strumentale: in cui si arriva a determinare le quantità effettivamente presenti nel campione delle sostanze ricercate (nel caso specifico degli incendi: Diossine, IPA, PCB).

Ognuna di queste fasi dura diverse ore. Ed ecco perché dal momento in cui viene installato il campionatore, possono essere necessarie anche 48 ore o più”.